“Scuola e aziende, asse per il lavoro”

ROVIGO – Creare una visione lungimirante che guardi al territorio, con sinergie per incrociare il mondo della scuola con quello delle aziende, lo strumento fondamentale per rispondere alla difficoltà del mondo del lavoro. È il pensiero di Samuel Scavazzin segretario di Cisl Padova Rovigo, che ricorda quanto formazione e lavoro siano strettamente collegate e necessitino di strategie per venirsi incontro. La sfida del lavoro, dell’occupazione e del rilancio ed economico è una delle più grandi che il nuovo governo dovrà affrontare. E non c’è tempo da perdere.
“Serve maggiore conoscenza del mercato del lavoro attuale sia da parte delle aziende che dei lavoratori – conferma – per fornire un miglior orientamento, ai giovani o più in generale a chi si approccia al posto del la vor o”. Un primo strumento utile, secondo Scavazzin, potrebbe essere il programma Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, un insieme di strumenti e misure volte a promuovere l’occupazione in Italia.
“Ma servono anche sportelli tramite cui creare la possibilità di incrociare la domanda e l’offerta in maniera efficace. – specifica – In questo momento ci sono moltissimi sportelli che si occupano del mondo del lavoro ma il rischio è di creare molta confusione e di non arrivare ad avere un beneficio reciproco. Questo crea il famoso ‘skill mismatch’ ovvero la mancata corrispondenza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente in possesso da parte dei lavoratori”.
Indispensabile quindi una formazione mirata che sappia comprendere quali possano essere le professio ni richieste dal territorio e, di conseguenza, sappia rispondere alle esigenze.
“Una formazione che sia in grado di guardare al mercato a 360 gradi, sapendo rispondere a professioni specifiche della zona ma che non sia limitata ad una sola area di competenza. – aggiunge – La Zls potrebbe essere occasione di portare imprese nel territorio, e sarà indispensabile saper rispondere con personale qualificato. Più diversificazione produttiva ci sarà più saranno le figure su cui investire per la formazione”.
Ultimo ma non meno im portante agevolare le imprese. “Per quanto riguarda le aziende credo che una flessibilità del mondo del lavoro possa essere positiva.- spiega – Questo per permettere all’azienda di capire se il lavoratore è adatto alla mansione ma anche al lavoratore stesso se il lavoro risponde alle sue aspettative. È necessario poi lavorare sul creare condizioni agevolate nel caso di assunzione di donne e giovani. Come Cisl crediamo molto anche nel tema della produttività e della detassazione dei contratti di secondo livello, una deducibilità che riguardi sia le aziende che i lavoratori. Con una contrattazione dei contratti di secondo livello si aumenta la produttività e si risponde in maniera positiva sia ai lavoratori che alle imprese”.
Una visione più ampia quindi, ed un insieme di strumenti ed enti che lavorino insieme comunicando e collaborando. “Per evitare che la scuola vada da una parte, i sindacati da un’altra e le aziende da tutt’altra – conclude – facendo mancare la comunicazione tra gli stessi. Attualmente abbiamo già poli logistici importanti, aree ed aziende che richiedono personale specifico, serve un indirizzo che risponda in maniera efficace a queste esigenze”.