Cgil, Cisl e Uil di Rovigo alla politica: Le nostre priorità per le elezioni

Da Pieralberto Colombo, Samuel Scavazzin e Gino Gregnanin un manifesto di richieste unitarie da parte dei sindacati della provincia di Rovigo ai rappresentanti politici che verranno dopo le elezioni del 25 settembre.

ROVIGO – Con un documento unitario, sottoscritto dalle segreterie provincili di Cgil, Cisl e Uil, i segretari generali Pieralberto Colombo, Samuel Scavazzin e Gino Gregnanin ritengono utile porre all’attenzione delle candidate e dei candidati alle prossime elezioni politiche della Provincia di Rovigo alcuni temi fondamentali.

A livello nazionale:

crediamo sia urgente, anche per chi siederà nel prossimo Parlamento, occuparsi concretamente del contrasto alla precarietà nel lavoro, che spesso significa anche precarietà nelle proprie condizioni di vita, e di favorire la crescita delle retribuzioni, superando il problema del cosiddetto “lavoro povero”. Precarietà e lavoro povero sono spesso due inaccettabili facce della stessa medaglia che penalizzano in particolare i giovani e le donne. Buona occupazione quindi, senza dimenticare la drammatica urgenza di un piano straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che sappia risolvere la piaga degli infortuni e morti sul lavoro.

Importante poi un’equa riforma fiscale, accompagnata da una seria lotta all’evasione ed elusione fiscale, nel segno di una vera progressività e che consenta una redistribuzione di risorse a favore delle fasce più povere della popolazione, a partire da lavoratori dipendenti e pensionati che da sempre pagano regolarmente le tasse.

Mettere in atto una complessiva, non a spot, riforma del nostro sistema pensionistico che guardi anche alle nuove generazioni. Su tale tema abbiamo già messo a disposizione di tutta la politica l’articolata piattaforma di Cgil Cisl Uil con proposte realizzabili, anche da un punto di vista delle risorse economiche necessarie.

Favorire ed incentivare una politica industriale ed energetica fondata sull’innovazione di prodotto e di processo che consenta una rapida e solidale transizione energetica green, avendo ormai toccato con mano quanto sconvolgenti siano i cambiamenti climatici in corso.

Nell’ambito locale, per noi altrettanto importante,

il potenziamento (con i necessari conseguenti investimenti) della rete ferroviaria locale – che da Rovigo porta a Verona e che da Rovigo/Adria porta verso Chioggia e Mestre – oggi particolarmente carente e neppure elettrificata, sia per il trasporto delle merci che delle persone . Tutto in linea con la prevista transizione ecologica che prevede anche la diminuzione del trasporto su gomma molto più inquinante. Ciò appare ancor più importante alla luce delle possibili opportunità offerte dalla Zls in cui i Comuni polesani individuati, tra cui il Comune Capoluogo in cui esiste l’interporto, fanno da retro-porto al porto principale di Venezia, comunque distante almeno una settantina di km. Per tale motivo adeguate e moderne infrastrutture di collegamento attraverso la rete ferroviaria divengono ancor più necessarie. Così come diviene decisivo il potenziamento e l’utilizzo pieno delle nostre vie d’acqua, pure strategiche nella valorizzazione dello stesso interporto di Rovigo ed anche in questo caso coerenti con la “transizione green” prevista da tutti i piani, progetti e relative risorse a disposizione. E’ evidente che tale questione non può limitarsi alla sola Provincia di Rovigo, ma deve coinvolgere altre Provincie venete ed altre Regioni.

Chiediamo un’azione decisa per affrontare la grave crisi energetica che sta colpendo imprese e famiglie, con azioni concrete a livello nazionale e locale, a tal fine va riaperto un confronto con Adriatic Lng, a partire dalla revisione dell’accordo del 2008 che non appare rispettato nell’impegno di fornire gas a migliore favore per il territorio.

Altro tema prioritario è legato al fatto che, in un Territorio come il nostro, senza servizi adeguati difficilmente si possono creare le condizioni per far sì che le persone trovino attrattivo insediarsi o rimanere in Polesine. Pertanto, oltre alla creazione di opportunità occupazionali di qualità, crediamo che, nel potenziamento dei servizi, sia decisivo occuparsi anche della questione abitativa, come ci ha dimostrato con chiarezza la vicenda dell’insediamento del centro logistico di Amazon in Polesine. Una proposta utile in tal senso può essere la creazione di strutture di cosiddetto co-housing sociale (anche qui dando precedenza alla rigenerazione di edifici abbandonati) che se ben sviluppate possono coniugare le necessità della popolazione anziana con quella più giovane. A ciò va accompagnato un potenziamento di tutto il trasporto pubblico locale, oggi troppo carente.

Vi è infine, tra le tante, la necessità, prevista dalle stesse missioni del Pnrr, di potenziare i servizi nel Territorio per la fascia d’età da 0 a 6 anni, anche al fine di meglio favorire l’incremento dell’occupazione femminile ancora troppo bassa nel nostro mercato del lavoro.

Sono temi su cui crediamo che l’impegno di tutti debba essere massimo per favorire uno sviluppo di qualità e duraturo del Polesine. Necessario pertanto l’impegno ad investire adeguate risorse economiche, anche di spesa corrente, per la realizzazione di tali priorità.

Per i segretari generali dei sindacati rimane fondamentale che i prossimi parlamentari polesani, tanto di maggioranza quanto di opposizione, mantengano un costante dialogo e confronto con tutti gli “attori” del territorio per rilevarne via via i bisogni ed individuare soluzioni e progettualità.