“Ripensiamo le politiche energetiche, correggendo gli errori del passato”
Samuel Scavazzin, Segretario generale della Cisl Padova Rovigo: “Stiamo pagando anni di politiche energetiche sbagliate. Per affrontare l’emergenza, oltre ad agire nell’immediato per calmierare gli aumenti, dobbiamo avere il coraggio”
“La crisi energetica che sta colpendo drammaticamente famiglie e imprese del nostro territorio non deve spingerci a scelte affrettate, ma ad affrettare le scelte necessarie, quelle che potrebbero portarci verso un nuovo modello di sviluppo a vantaggio dell’ambiente e delle aziende. Il pragmatismo che ha sempre caratterizzato l’azione del nostro sindacato, slegato da pregiudizi ideologici, è importante soprattutto nel momento in cui gli strumenti messi a punto per uscire da una situazione di emergenza rischiano di essere messi in discussione dalla tragedia della guerra. Gli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Onu con l’agenda 2030 devono indirizzare anche le politiche locali verso uno sviluppo economico e sociale e una maggiore indipendenza energetica, che va perseguita a livello comunitario, nazionale, locale e perfino domestico”. Sono le parole di Samuel Scavazzin, Segretario generale della Cisl Padova Rovigo.
“Così anche localmente dobbiamo pensare alla creazione di una cabina di regia che governi la transizione ecologica senza lasciare indietro nessuno, né le famiglie, né le imprese, né i lavoratori. La corretta informazione e la sensibilizzazione dei cittadini rappresenta un elemento fondamentale. La società civile e i corpi intermedi vanno coinvolti in una progettualità a medio e lungo termine, per affrontare i cambiamenti che ci aspettano rivolti alle imprese del territorio, molte delle quali piccole e piccolissime, e alla tutela di un ambiente estremamente fragile sotto molti punti di vista”.
Italia in clamoroso ritardo rispetto al resto dell’Europa, e le ripercussioni sono evidenti, basta confrontare una qualsiasi bolletta con quelle delle scorso anno. “Dobbiamo prevedere l’impatto sociale del percorso di transizione ecologica – continua Samuel Scavazzin – inevitabile come ogni altro tipo di transizione industriale. Vanno stabilite alcune priorità: le scelte sulla transizione energetica vanno condivise sul territorio sulla base di regole certe, anch’esse condivise, che garantiscano sicurezza e tutela del suolo. Stiamo pagando anni di politiche energetiche sbagliate. Per affrontare l’emergenza, oltre ad agire nell’immediato per calmierare gli aumenti, dobbiamo avere il coraggio di affrontare alcuni temi, con le necessarie precauzioni per l’impatto ambientale, che ci permettano maggiore indipendenza energetica, uscendo dalla logica del no, che ci ha bloccato per anni: no all’energia eolica, al nucleare, alle trivelle, ai termovalorizzatori. Per fortuna non ha prevalso il No Tap, altrimenti adesso saremmo ancora più dipendenti dal gas russo. La Cisl sta rilanciando in tutta Italia il tema dei rigassificatori, che conosciamo bene per avere uno dei tre più grandi del Mediterraneo a Porto Levante, portato recentemente da 8 a 9 miliardi di metri cubi l’anno, che garantisce circa un decimo del gas naturale utilizzato in Italia”.
“E’ necessario inoltre destinare maggiori risorse per chi a causa della transizione si trova in condizioni di difficoltà. Il manifatturiero, così come il turismo, dovrà affrontare anche le ripercussioni che le sanzioni giustamente imposte alla Russia avranno sul nostro sistema economico, e per prepararci dobbiamo definire gli strumenti che permettano di tutelare lavoratori e imprese. Il nostro paese sarà particolarmente colpito e l’Europa dovrebbe pensare anche a un intervento di solidarietà da parte dei Paesi meno colpiti in favore di quelli più penalizzati.
Il lavoro va ripensato sulla base di alcuni punti fermi: il diritto alla formazione continua per tutta la vita lavorativa, a servizi efficienti di orientamento e accompagnamento nel cambio di occupazione e partecipazione dei lavoratori alle decisioni strategiche delle imprese. E’ necessario inoltre aiutare le aziende a ripensare sia i loro prodotti che i processi di produzione. Insieme possiamo costruire un ambiente più sostenibile – conclude il inclusivo, efficiente e sicuro e non abbiamo tempo da perdere”. Sono le parole di Samuel Scavazzin, Segretario generale della Cisl Padova Rovigo.