“Rete di sicurezza sociale a sostegno dell’occupazione”

Da “La Voce di Rovigo” del 10.07.2021 – “La ripresa dell’occupazione evidenziata dai recenti dati di Veneto Lavoro per il secondo trimestre è sicuramente un segnale di speranza, ma non sufficiente a farci cantare vittoria”. Samuel Scavazzin, Segretario della Cisl di Padova e Rovigo analizza la situazione occupazionale a livello polesano e veneto e chiede la creazione di una rete di sicurezza sociale a sostegno dell’occupazione.
“La ripartenza – dice – è ancora incerta e i dati confermano la progressiva precarizzazione del lavoro. L’aumento delle assunzioni è dovuto in larga maggioranza ai contratti di apprendistato e a tempo determinato, mentre per quelli a tempo indeterminato rimane il segno negativo (-80 a livello regionale). Inoltre nonostante la risalita dell’ultimo trimestre non siamo ancora tornati ai livelli del 2019”. Questo conferma che sul medio e lungo periodo “non abbiamo ancora certezze ed è urgente, come abbiamo chiesto sia a livello nazionale che locale, definire una strategia di politiche attive che permetta una ripresa stabile dell’occupazione, e soprattutto della buona occupazione”.
Per Scavazzin “il saldo occupazionale positivo nel secondo trimestre, a livello regionale e in tutti i territori, è ancora legato al blocco dei licenziamenti, ma conferma la necessità di monitorare attentamente la situazione sul territorio, anche se Rovigo è la provincia che ha fatto registrare la flessione minore nella domanda di lavoro rispetto al 2019, con un 2%. I dati confermano la sofferenza, anche in Veneto, dei comparti che i recenti interventi del governo hanno cercato di tutelare con ulteriori tranche di ammortizzatori sociali. Riteniamo che la fine del blocco dei licenziamenti non debba comportare una corsa indiscriminata alla riduzione del personale. Speranza che finora non sembra disattesa”. Il dibattito in corso sulla riforma degli ammortizzatori sociali, la ricerca di nuovi strumenti di tutela e il rilancio delle politiche attive “può essere anticipato a livello locale avviando una riflessione seria tra le organizzazioni sindacali, le parti datoriali, le amministrazioni locali e la Regione. La Cisl intende fare la propria parte per creare una rete di sicurezza sociale a sostegno dell’occupazione rivolta in particolare alle donne, e ai giovani, che dobbiamo aiutare ad uscire da limbo del lavoro precario e intermittente”.