Si riaprono le scuole fino alla prima media, la soddisfazione della Cisl

Dobbiamo pensare anche agli adolescenti, ai ragazzi delle medie e delle superiori e dobbiamo farlo fin d’ora, per Stefania Botton della segreteria della Cisl Padova Rovigo.

ROVIGO – “Non possiamo che accogliere con soddisfazione la decisione del governo di riaprire gli asili nido, le scuole materne e primarie fino alla prima media. E’ quanto avevamo chiesto, anche come Cisl Padova Rovigo, per venire incontro alle esigenze dei genitori, alla ricerca di un difficile equilibrio tra organizzazione familiare e lavoro, e anche di tanti bambini che sentono sempre di più il bisogno di riprendere le normali relazioni con i loro coetanei. Ma dobbiamo pensare anche agli adolescenti, ai ragazzi delle medie e delle superiori e dobbiamo farlo fin d’ora, per non farci cogliere impreparati come è accaduto ad ottobre”.

Lo evidenzia Stefania Botton, della segreteria della Cisl Padova Rovigo “Non intendiamo con questo entrare nel merito delle misure adottate per il contenimento del contagio, che vanno ovviamente rispettate a tutela della propria salute e di quella degli altri, ma dobbiamo sottolineare che del disagio dei ragazzi si parla poco e per lo più in occasione di fatti di cronaca, quando questo malessere sfocia in gesti di violenza contro se stessi o contro gli altri, cosa che accade purtroppo con una frequenza sempre crescente. E’ giusto parlarne perché sono gli adolescenti a soffrire più degli altri dell’impossibilità di frequentare i loro coetanei, all’età in cui la propria identità si definisce proprio attraverso il confronto con gli altri, in cui la libertà è un bene incommensurabile e gli amici sono tutto o almeno sono i parafulmini sui quali si può scaricare tutta la propria sofferenza, che adesso rimane dentro. Un’indagine condotta dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche Lombardia in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca a due mesi di distanza dal primo, severo lockdown dello scorso anno, aveva rivelato una “sostanziale tenuta” dei bambini nell’accettare le restrizioni imposte, segnalando maggiore irritabilità e capricci, ma a volte anche un miglioramento delle relazioni interne alla famiglia”.

 

“Adesso la mancanza di un orizzonte pesa soprattutto sui più giovani – sostiene Stefania Botton – per i quali sono aumentati stati d’ansia, depressione e stress. Uno studio dell’Università di Copenaghen che ha coinvolto oltre 200mila persone in Danimarca, Francia, Paesi Basse e Gran Bretagna e da poco pubblicato su Lancet, ha dimostrato come il disagio per il distanziamento sociale può oscillare dal 7 al 18% a seconda dei Paesi, con una costante: le persone più giovani e quelle con una malattia mentale hanno espresso i più alti livelli di solitudine manifestando ansia e depressione.  In più, soprattutto in Italia questa generazione di ragazzi già prima del Covid soffriva dell’iperprotettività di molti genitori e ora si trova sotto il loro totale controllo. Se prima erano scarse le possibilità di fare esperienze, affrontare ostacoli, superare difficoltà in autonomia, ora lo spazio per l’imprevisto, per il primo viaggio all’estero senza mamma e papà, per quelle piccole avventure che per gli adolescenti sono importanti, è azzerato. E se prima gli smartphone e gli iPad rappresentavano una pericolosa finestra sul mondo, oggi ne sono l’unica porta d’accesso. Infine, è sulle spalle di questi ragazzi che peseranno le conseguenze della crisi profonda del nostro sistema economico, che probabilmente durerà anni. E’ nostro compito rendere meno duro il futuro che li aspetta, ma anche dare loro gli strumenti per affrontarlo con le loro forze”.

“La Cisl insieme alle altre Organizzazioni sindacali – conclude Stefano Botton – si batterà in tutti i tavoli con le Ulss competenti e con gli Enti Locali affinché questa tematica venga assolutamente attenzionata, con priorità e a breve termine, e vengano investite risorse importanti sia per servizi sociali di prossimità e di facile fruibilità, sia in termini di progettualità mirate a combattere gli esiti negativi di questa pandemia sui nostri ragazzi. Altrimenti è a rischio il nostro futuro ed il futuro dell’intero Paese”.