Cisl Fp: la “Servizi Plurimi” di Corbola ricatta i soci-lavoratori
Stipendi tagliati o licenziati – Cooperativa nel mirino
—–clicca per vedere l’intervista—–
ROVIGO Meno soldi in busta paga oppure il licenziamento. È la Cisl ad alzare il velo sulla situazione della «Cooperativa Servizi Plurimi» di Corbola che, secondo il sindacato, starebbe trattenendo in maniera illegittima somme sempre maggiori dagli stipendi dei soci e lavoratori. Detrazioni giustificate dalla direzione con la necessità di aumentare il capitale sociale della cooperativa, scelta che però per i rappresentati sindacali non è mai stata approvata dall’assemblea dei soci.
«Nel settembre scorso il direttore Fabio Biolcati ha chiesto ai lavoratori di sottoscrivere moduli per i versamenti aggiuntivi — spiegano Franco Maisto e Bergo Brenda della Cisl Fp Padova Rovigo— Il tutto in forma volontaria e personale. A fronte di una richiesta di oltre mille euro, 37 dei 116 lavoratori hanno detto no. Inoltre chi ha aderito, al posto della somma mensile stabilita di 30 euro, si è visto sottrarre 100 euro. C’è anche il rischio che saltino le tredicesime».
In seguito al rifiuto di alcuni soci, Biolcati ha annunciato un’assemblea per deliberare l’aumento della quota sociale annua a 2.392 euro. Un passaggio che obbligherà tutti gli associati a versare i 1.040 euro in più all’anno, pena l’essere esclusi dalla cooperativa e perdere il lavoro. Le lettere di convocazione, denunciano ancora i sindacati, sarebbero però state recapitate solo a chi ha accettato l’aumento e non ai 37 che lo hanno rifiutato.
Una situazione già vissuta dagli associati. Nel 2015 hanno dovuto versare 312 euro aggiuntivi, seguiti da altri 260 nel 2016. Quest’anno la cifra ha toccato quota 1.040.
«Abbiamo dato mandato a un legale per recuperare i soldi indebitamente sottratti — annunciano i sindacalisti — Il direttore giustifica tali scelte dicendo di mantenere così in ordine i conti, ma noi risulta che la cooperativa lavori molto nel settore pubblico con appalti che garantiscono entrate certe. Abbiamo chiesto un prospetto economico dettagliato, ma non lo abbiamo ricevuto».
Una situazione difficile per i 116 lavoratori, quasi tutti donne e impiegati in Case di cura come operatori sociosanitari (Oss) e addetti a pulizie e cucine.
Il direttore Biolcati, contattato telefonicamente, ha scelto di non rispondere alle domande. In ogni caso, come si apprende da una lettera inviata ai soci l’1 agosto, le scelte della direzione sarebbero dovute alla difficile situazione economica, aggravata da investimenti con risultati al di sotto delle aspettative e difficoltà nel coprire i costi delle attività e servizi gestiti.
A preoccupare è anche la scadenza a dicembre del bando per la gestione dei servizi delle Case di riposo tra i Comuni di Corbola, Ariano e Taglio di Po che, se non dovesse essere rinnovato, metterebbe in ginocchio la cooperativa.
Eventualità che, spiega il sindaco di Corbola Michele Domeneghetti, non toccherebbe i lavoratori. «Nel rispetto della legge cercheremo di favorire il territorio — afferma — Se la Cooperativa Servizi Plurimi non fosse la più competitiva, assicureremo servizi e mantenimento del personale mediante la clausola sociale».
Leggi l’articolo de “Il Gazzettino di Rovigo” (25.10.18 pg.3)
Leggi l’articolo de “Il Resto del Carlino” (25.10.18 pg.2)
Leggi l’articolo de “Il Corriere del Veneto” (25.10.18)