Il futuro del Consvipo parte da un nuovo presidente della Provincia
COMUNE ROVIGO Tavolo di confronto tra sindacati di Cgil, Cisl e Uil con la guida del Consorzio per lo sviluppo del Polesine Guido Pizzamano
Allargare la compagine societaria, recuperare fondi regionali, ministeriali e comunitari in un’ottica di area vasta in cui offrire poi servizi intercettando le necessità attuali, ma soprattutto la Provincia deve avere un ruolo determinante per evitare la chiusura: su questi temi si è tenuto l’incontro promosso dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil con il presidente della società Guido Pizzamano
ROVIGO – Il futuro del Consvipo è stato al centro dell’incontro promosso dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil con il presidente della società Guido Pizzamano.
“Il confronto ha messo in evidenza molte cose condivise, a partire dalle prospettive illustrate dal presidente che vanno nella direzione di un rilancio del ruolo dell’Ente – esordiscono Pieralberto Colombo della Cgil, Fabrizio Da Lio della Cisl e Giampietro Gregnanin della Uil – che possa oggettivamente essere di supporto all’economia ed al tessuto sociale del territorio, ora più che mai constatato il fragile ruolo dell’ente Provincia. Condivisa anche la necessità di allargare la compagine societaria all’area vasta bassa padovana sul modello Acquevenete. Necessario sarà iniziare un percorso che possa rendere l’ente oggettivamente più prossimo ai Comuni soci offrendosi come erogatore di servizi, intercettandone maggiormente le necessità attuali”.
Grande importanza è stata data nel confronto al tema del recupero della progettazione per intercettare fondi regionali, ministeriali e comunitari in un’ottica di area vasta e di azioni concertate e credibili: “Per un dialogo sereno, è importante uscire definitivamente dalle polemiche che hanno contraddistinto le discussioni degli ultimi anni attorno al Consvipo, è tempo di concentrarsi nel merito delle cose da fare con estrema chiarezza. – spiegano i tre sindacalisti – Ed è con chiarezza che le organizzazioni sindacali saranno favorevoli ad accompagnare percorsi che abbiano una loro precisa definizione; se verrà definito il piano di rilancio del Consvipo, questo dovrà essere non generico e ben dettagliato. Se il Consvipo malauguratamente, come non si augurano né le organizzazioni sindacali, né il presidente dell’Ente, dovesse essere chiuso dovrà essere spiegato dettagliatamente ai soci gli oneri a cui vanno incontro a partire evidentemente dai mutui del fotovoltaico, oltre che andrà ribadito agli amministratori, l’applicazione dello Statuto per ciò che riguarda l’obbligo di ricollocare i lavoratori all’interno gli enti soci che sono appunto i Comuni e la Provincia in primis”.
A tal riguardo le organizzazioni sindacali guardano con fiducia al prossimo presidente della Provincia che “ci si augura metta in moto azioni precise e chiare per evitare di rimanere altri cinque anni a discutere sul nulla”.