Accordi sociali solo per 10 Comuni

“Proposte per ridurre le diseguaglianze, a favore delle fasce di popolazione in difficoltà”

ROVIGO – “La maggior parte delle amministrazioni pubbliche del Polesine non coglie fino in fondo l’utilità concreta della negoziazione sociale a favore dei propri cittadini”. Il monito arriva dai sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil di Rovigo che, insieme alle rispettive organizzazioni dei pensionati, sono pronti a rinnovare l’attività di negoziazione in vista del nuovo anno.
Si tratta di un’attività che si attiva su richiesta delle organizzazione sindacali a ogni inizio d’anno, “e rappresenta – dicono dai tre sindacati confederali – uno strumento importante ed utile per analizzare e definire, insieme alle amministrazioni pubbliche locali, alcuni temi e proposte relative a welfare, politiche fiscali e tariffarie locali, misure di aiuti a famiglie ed imprese, politiche di contrasto alla povertà, politiche ambientali e di sviluppo del territorio e politiche d’integrazione, politiche giovanili e di genere e questione abitativa”.
In particolare, poi, i sindacati pongono l’accento sulla necessità di un confronto con l’Ulss, “a cui presto chiederemo un incontro”, per parlare di “politiche sociosanitarie e territoriali riguardanti i servizi residenziali, semiresidenziali, domiciliari, future case di comunità e gli ambiti territoriali sociali ormai in via di attivazione e in cui saranno coinvolte anche le amministrazioni comunali”.
“Tutte tematiche fondamentali – dicono ancora dai tre sindacati – per le persone che vivono nel nostro territorio e che vengono affrontate con proposte che intendono ridurre le diseguaglianze sociali ancora presenti, soprattutto a favore delle fasce di popolazione più in difficoltà o meno abbienti”. Il tutto – rivendicano Cgil, Cisl e Uil – “avviene partendo  dall’ascolto da parte delle nostre organizzazioni, capillarmente presenti nel territorio polesano e che rappresentano decine di migliaia di persone, delle tante lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati e giovani che per diverse ragioni a noi si rivolgono”.
Non manca un monito. I segretari generali Pieralberto Colombo (Cgil), Samuel Scavazzin (Cisl) e Gino Gregnanin (Uil), assieme a Luciano Milan (pensionati Spi-Cgil), Giulio Fortuni (pensionati Fnp-Cisl) e Claudio Marangoni (Uilp-Uil), infatti, sottolineano come siano soltanto una decina i Comuni che hanno avviato tavoli di dialogo con il sindacato. Nel 2024, infatti, “sono stati infatti sottoscritti nove verbali di accordo o d’incontro con i Comuni di Adria, Badia, Crespino, Lendinara, Loreo, Polesella, Porto Tolle, Rosolina, San Bellino (con cui è stato rinnovato un preciso accordo che ha consentito già da due anni di alzare a 10mila euro di reddito annuo la soglia di esenzione dalla tassazione locale, a favore quindi di chi è più in difficoltà), mentre con il Comune di Rovigo è stato sottoscritto un verbale di accordo ai primi di febbraio con la precedente amministrazione e un verbale d’incontro a dicembre con l’attuale amministrazione”. “Cgil Cisl e Uil, insieme alle federazioni dei pensionati – concludono – continueranno con ancora più convinzione, anche nel corso del 2025, l’attività negoziale, forti delle sollecitazioni e delle necessità che emergono grazie al confronto costante nel territorio con tante cittadine e cittadini polesani e consci delle acuite incertezze degli ultimi anni che hanno coinvolto il mondo del lavoro così come l’intera società”.