Primo Maggio 2024 Padova Festa del Lavoro, appello di Cipolla: «No allo sfruttamento dei migranti»
Il vescovo dal palco della manifestazione organizzata dai sindacati per celebrare l’1 maggio
LA GIORNATA
PADOVA È stato quello del vescovo Claudio Cipolla l’intervento più applaudito mercoledì in piazza dei Signori in occasione delle celebrazioni del I maggio. La manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, oltre a Cipolla, ha visto prendere la parola dal palco il sindaco (e presidente della Provincia) Sergio Giordani, Antonio Parbonetti (Prorettore dell’Università di Padova) Aldo Marturano (Segretario Generale Cgil Padova), Massimo Zanetti (Coordinatore Uil Padova) e Samuel Scavazzin (Segretario Generale di Cisl Padova e Rovigo). Presente anche il segretario provinciale della Uil Francesco Scarpelli.
GLI INTERVENTI
Marturano, Zanetti e Scavazzin nei loro discorsi hanno insistito soprattutto sulla sicurezza sul lavoro e sull’importanza dell’appuntamento con le elezioni europee di giugno. A scaldare i 500 presenti nella piazza è stato, però l’intervento del Vescovo che, soprattutto sulle politiche legate all’immigrazione messe in campo dall’Europa e quindi anche dall’Italia ha avuto parole molto chiare.
«Riguardo ai fratelli e sorelle migranti, vi chiedo di potenziare i vostri sforzi perché non vengano sfruttati, ma siano riconosciuti nella loro dignità di persone e lavoratori ha scandito monsignor Cipolla – Tanti sforzi sono stati compiuti per favorire l’accoglienza e l’integrazione di molti fratelli e sorelle e famiglie, ma c’è ancora tanta strada da percorrere per risolvere una situazione non più straordinaria ma strutturale».
«Va promossa con determinazione ferma una politica migratoria europea ha aggiunto – ed è dovere di tutti denunciare gli accordi che gli Stati europei siglano con i paesi di frontiera per bloccare e respingere i fratelli e le sorelle che fuggono dalle guerre, dalle catastrofi ambientali e dalle crisi provocate dall’ingiusto sistema economico mondiale, facendo nostro quanto Papa Francesco chiede nella Fratelli tutti e nei suoi continui interventi, ed accogliendo il bisogno di molti settori del nostro mondo economico».
LA PREOCCUPAZIONE
Il vescovo non ha poi nascosto la sua preoccupazione per le numerose guerre. «Non possiamo non interrogarci sulle ripercussioni economiche, ma anche etiche che l’attuale situazione internazionale produce sul mondo del lavoro. Il conflitto russo-ucraino e la guerra nella striscia di Gaza che sta accendendo ulteriori focolai in Medio Oriente, stanno accrescendo negli stati europei gli investimenti per gli armamenti e la convinzione della necessità di un potenziamento dell’industria bellica. Non posso pensare che questa sia considerata una strada percorribile per far ripartire lo sviluppo dell’economia in Europa e negli Stati Uniti, magari giustificandola come sforzo per costruire la pace. La pace non si costruisce con le armi, ma cercando di superare le motivazioni profonde che portano al conflitto e allo scontro».
Sul dramma delle morti sul lavoro ha incentrato, infine, il suo intervento Giordani. «Purtroppo anno dopo anno, le criticità che riguardano il mondo del lavoro sono sempre le stesse, a partire dall’emergenza sicurezza ha spiegato il primo cittadino – È drammaticamente triste pensare che, ogni anno, ci ritroviamo qui a commentare l’insostenibile elenco di morti e feriti sul lavoro, e nulla pare essere in grado di bloccare o almeno limitare in modo significativo questa terribile piaga».
«Ho voluto iniziare il mio intervento partendo dalla sicurezza, perché questa è e deve essere una precondizione irrinunciabile di ogni attività lavorativa ha poi aggiunto il presidente della Provincia – Una persona senza lavoro, è stato scritto, è una persona umiliata. È vero. Ma il lavoro non può essere a qualsiasi costo, senza sicurezza e senza dignità, sottopagato, precario, esposto a ogni sorta di ricatto».