Seimila posti in più, cresce la logistica
PADOVA Meno assunzioni ma più posti di lavoro. Rispetto all’anno scorso si registra un calo dei nuovi contratti ma considerando tutte le cessazioni (pensionamenti, licenziamenti e mancati rinnovi) il saldo resta ampiamente positivo. È quanto emerge dall’ultimo report di Veneto Lavoro, braccio operativo della Regione sui temi dell’occupazione, che ha analizzato la situazione in tutte le province nel periodo che va da gennaio a settembre 2023. Il report prende in considerazione tutti i tipi di contratti nel settore privato. Se l’anno scorso le assunzioni erano state 104.397 quest’anno sono state 100.372. Il saldo, però, è di 6.861 posti di lavoro in più.
I SETTORI
È interessante vedere la situazione settore per settore. Il comparto che assume di più è quello dell’industria, seguito da servizi alla persona, commercio, ingrosso-logistica e metalmeccanica.
Tutti i comparti hanno visto aumentare il numero complessivo di posti di lavoro tranne i servizi finanziari che registrano 42 contratti in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A dominare la classifica è il settore dei servizi con 3.663 posti di lavoro in più rispetto allo stesso periodo del 2022.
I CONFRONTI
Veneto Lavoro dedica poi ampio spazio al confronto con gli altri anni precedenti. In provincia di Padova tra gennaio e settembre 2023 si sono registrate meno assunzioni rispetto al 2022 (-4%) ma il dato è in crescita rispetto al 2019 (+10%).
Guardando al dettaglio settoriale, rispetto al 2022 si osserva una sostanziale stabilità delle assunzioni nell’agricoltura (5.817) e nel campo dei servizi (65.193). Per alcuni servizi, come quello della logistica, i nuovi contratti sono in crescita. Nei primi nove mesi dell’anno, le assunzioni nel campo della logistica e dell’ingrosso sono state 11.928 con un saldo positivo di 928 posti di lavoro in più.
IL PROBLEMA
«Nonostante la fase di rallentamento dell’economia si legge nel report dell’ente diretto da Tiziano Barone continua a protrarsi la crescita occupazionale. In disallineamento con l’andamento dell’attività economica, in Italia il mercato del lavoro nel periodo luglio-settembre ha continuato a mostrare condizioni favorevoli con livelli occupazionali contraddistinti da un trend di crescita degli occupati sostenuto e che ha portato ad attestarsi sui livelli massimi mai raggiunti».
Veneto lavoro sottolinea però l’annoso problema nel reclutamento dei lavoratori necessari «con una quota elevata di imprese che segnala difficoltà nell’assunzione di personale ed un tasso di posti vacanti. L’offerta di lavoro fatica a seguire la domanda considerati i trend demografici sfavorevoli destinati peraltro a peggiorare nei prossimi anni».
I DISOCCUPATI
Il report approfondisce anche il tema dei disoccupati grazie ai dati raccolti tramite i centri per l’impiego. Nel 2022 sono state rilasciate 24.400 Did (dichiarazioni di immediata disponibilità) in aumento rispetto alle 23mila dell’anno prima, ma comunque meno rispetto alle 26.200 del 2019.
IL SINDACATO
Analizza sempre questi dati Samuel Scavazzin, segretario generale della Cisl Padova Rovigo, che dipinge uno scenario a luci e ombre. «Il report di Veneto Lavoro offre molti spunti interessanti esordisce Scavazzin. La prima considerazione che faccio riguarda l’andamento a livello veneto dove vedo un aumento dei contratti part-time soprattutto tra le lavoratrici. Aumentano i contratti e quindi il numero totale dei posti di lavoro, ma spesso si tratta di contratti che non portano reale ricchezza. Che ricchezza può portare un contratto per far lavorare una donna 10 ore?».
Il secondo aspetto chiave secondo Scavazzin è legato alla formazione: «Bisogna investire perché c’è in atto un mismatch notevole e ci sono tanti posti non coperti soprattutto nella cosiddette materie Stem: scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Mai come adesso, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, bisogna essere presenti in quel segmento».
Un altro settore che richiede grande attenzione secondo il numero uno della Cisl padovana è quello della logistica. «Sta diventando sempre più importante. La crescita è evidente in Polesine ma anche nel Padovano, supportata dalla presenza dell’Interporto. Il settore è in grande espansione e bisogna tenere gli occhi ben vigili perché quando un settore cresce in modo così rapido c’è sempre il rischio di infiltrazioni e contratti pirata».
L’ultimo tema è ovviamente quello del precariato, sempre molto sentito nonostante l’aumento del numero di posti di lavoro. «Resta una grande incertezza sui rinnovi dei contratti, serve in molti ambiti un rinnovo immediato dei contratti nazionali e poi un’espansione importante dei contratti di secondo livello. Solo così potranno arrivare più soldi nelle tasche dei lavoratori e potrà aumentare anche la produttività delle aziende. Il buon proposito per il 2024 è questo».