Dai bisogni alle opportunità – A palazzo Roncale convegno organizzato dalla Cisl su disabilità e non autosufficienza

“Si tratta di sfide da affrontare non da soli. E’ necessaria una ricca filiera di servizi”

ROVIGO – Per dare risposte adeguate al tema complesso delle fragilità è necessario fare rete sul territorio. E’ stato sottolineato al convegno “disabilità e non autosufficienza in Polesine. Dai bisogni alle opportunità”, organizzato nei giorni scorsi dalla Cisl Padova Rovigo e svoltosi a palazzo Roncale, nell’ambito di Solidaria, il festival della solidarietà e del volontariato organizzato dal Csv. Nel corso dell’incontro è stata presentata una ricerca che, partendo dall’osservazione della portata e dell’incidenza del fenomeno, arriva a una mappatura dei servizi presenti sul territorio (SCARICA IL DOCUMENTO IN PDF) . I lavori sono stati aperti dal saluto di Samuel Scavazzin, segretario generale Cisl Padova Rovigo. “Oggi è un giorno importante – ha detto-– perché dà l’avvio alla collaborazione del nostro sindacato con il Csv di Padova Rovigo”.
L’opportunità per avviare la mappatura del mondo della disabilità e della non autosufficienza in Polesine è stata offerta dall’esperienza di un tirocinio formativo alla Cisl Padova Rovigo. La segretaria territoriale Stefania Botton
ha quindi ringraziato tutti i soggetti che hanno collaborato. Alla redazione della ricerca ha collaborato anche l’Ulss5. In Polesine i servizi ci sono, “ma è necessario – ha detto – che collaborino. Come Cisl Padova Rovigo abbiamo
deciso di dedicare uno sportello alla disabilità per dare più informazioni possibili alle famiglie interessate a questo problema”.
Durante l’incontro è stata anche presentata una ricerca sulla non autosufficienza e le Rsa commissionata dalla Fnp Cisl. Giulio Fortuni, segretario generale della Fnp Cisl Padova Rovigo, ha messo l’accento sulla tendenza all’invecchiamento della popolazione. “È necessario fare in modo che quando gli anziani diventano non autosufficienti abbiano un percorso di assistenza tracciato. Le strutture previste non sono state realizzate e attualmente i finanziamenti non ci sono. Non basta denunciare. Bisogna avere una visione di comunità”. Il ricercatore Francesco Peron ha quindi illustrato la ricerca, evidenziando il calo della popolazione e l’aumento degli over65. Marcello Mazzo, direttore dei servizi sociosanitari dell’Ulss5, ha ringraziato la Cisl per il lavoro di ricerca effettuato. “Di fronte a situazioni quanto mai complesse e con una prospettiva di complessità in aumento, bisogna ragionare in termini diversi, favorendo tutti i sistemi di integrazioni tra le parti. L’Ulss farà la sua parte, ma le risposte devono essere coordinate, per dare al cittadino l’opportunità di rivolgersi a uno sportello dove ricevere le risposte adeguate alle sue esigenze”. L’importanza dell’integrazione tra i servizi è stata sottolineata anche da Mirella Zambello, presidente dell’ordine degli assistenti sociali in Veneto.
Sta a noi, professionisti, terzo settore e sindacato, spingere perché si attivino le case di comunità e le zone di connessione”. Secondo Nicolò Gennaro, direttore generale del Csv di Padova Rovigo, “ciò che muove le persone è il sogno di vedere un mondo più giusto, con meno disuguaglianze, dove nessuno viene lasciato indietro”.
L’incontro è stato concluso di Silvia Stefanovichj, che per la Cisl si occupa di disabilità e di mondo del lavoro a livello nazionale e ha portato i saluti del segretario confederale Andrea Cuccello. “I bisogni legati alla fragilità delle persone vanno visti in un’ottica strategica e inseriti in un contesto di sogno, di prospettiva, di desiderio. Quando ci si trova per la prima volta in una condizione di fragilità, la prima reazione è lo spaesamento. Emerge un altro elemento: che ad affrontare queste sfide non siamo da soli. È già stato approfondito come sia necessaria una ricca filiera di servizi. Questo continuum assistenziale va accompagnato dal continuum dell’inclusione. Non è Sufficiente ragionare esclusivamente di sociosanitario”.

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