Cisl: «Il consiglio voti per i soldi all’Iras»

L’EMERGENZA
 
ROVIGO Il mancato salvataggio dell’Iras potrebbe essere per Rovigo «un’altra alluvione, di posti di lavoro e di dissesto per la città»: così la  e le federazioni sindacali Funzione pubblica e Pensionati, esortano a mettere da parte «le baruffe politiche» che «stanno oscurando il bene più prezioso: lo spirito di servizio di chi è in corsia», per far «prevalere il buon senso», necessario a preservare «la grande comunità Iras». Stefania Botton, Franco Maisto e Patrizia Cassetta ammettono che «dopo le numerose sedute in consiglio comunale, nelle commissioni, gli incontri a Rovigo e a Venezia con l’assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, il sindacato si aspettava di più dall’unione delle parti. E soprattutto di avere una sommatoria di intenti che forse, già un anno fa, doveva e poteva essere risolta». Così, adesso «è il momento di tirare le fila» perché «ripartire da un risanamento di una casa di riposo è un atto politico, che non può essere messo in discussione con le luminarie di Natale».
Un atto da realizzare «con i fatti concreti, non con le mezze parole che abbiamo sentito in prefettura», afferma Franco Maisto per la Cisl Fp, registrando che l’incontro di mercoledì scorso con il «consueto tavolo ricco di responsabili delle istituzioni», è stato «l’ennesimo tentativo andato a vuoto per avere un piano di maggiori certezze per dare seguito, poi, al salvataggio di Iras». «Nonostante la presenza nutrita – continuano i rappresentanti Cisl – di referenti di alto livello dell’Ulss 5 e dell’Ater con il sindaco Edoardo Gaffeo e il commissario regionale Tiziana Stella, non si è trovata una sintesi agli eventi. Per tale motivo le rappresentanze sindacali, presenti al completo in prefettura, ne sono uscite molto preoccupate», davanti a «un impasse istituzionale che suona come un grido di allarme generale». Specie dopo che «sono stati oltre una decina gli incontri in prefettura e Comune, solo in questo ultimo anno. In ogni occasione la soluzione è stata presentata come a un passo. Mentre nei giorni immediatamente successivi a tali incontri, emergevano criticità e nuove richieste dalle parti. Tanto da tornare punto e a capo».
 
TIMORI
 
In prefettura «non si è vista – afferma Botton – la volontà di chiudere positivamente per arrivare in consiglio comunale con una forte prevalenza di voti favorevoli. Anzi, si è avuta l’impressione che il consiglio sarà libero tramite i singoli partecipanti di appoggiare o meno la proposta della minoranza, che sembra abbia anche sostegno di parte della maggioranza. Vogliamo sottolineare, così, l’importanza fondamentale e imprescindibile di non lasciare andare a vuoto questa probabile ultima occasione di salvare l’Iras. Abbiamo sentito dalla commissaria avvocato Stella che la situazione è ormai al collasso, e tergiversare ulteriormente potrebbe significare far affondare la nave».
La Cisl, dunque, esprime grande preoccupazione e chiede concretezza. «All’interno della casa di riposo ci sono 250 persone assistite amorevolmente tutti i giorni da oltre 190 tra lavoratrici e lavoratori – evidenzia Patrizia Cassetta della segreteria Pensionati – e non vogliamo nemmeno pensare che la politica non segua il suo corso, alzi la schiena e la testa. Qui non si tratta di far vincere il più bravo o dei soliti sotterfugi politici che negli anni hanno fatto solo il male della città. L’obiettivo unico è dare un voto a garanzia della transazione di quei 3 milioni di euro che il Comune ha già in cassa da anni, e che consentirebbero di dare un minimo di stabilità al bilancio dell’Iras».