Un patto per lo sviluppo perché il Polesine torni ad essere attrattivo
Cgil, Cisl e Uil di Rovigo sollecitano e propongono da tempo che lo sviluppo del Polesine, e soprattutto la qualità di questo sviluppo, sia oggetto di un confronto reale e concreto.
“Si è aperto in questi giorni, attraverso la stampa, un interessante dibattito che riprende il tema di un possibile patto per lo sviluppo del Polesine e che comprende anche una riflessione sulle società partecipate dagli enti locali. Da tempo, come Cgil, Cisl e Uil di Rovigo sollecitiamo e proponiamo che lo sviluppo del Polesine, e soprattutto la qualità di questo sviluppo, sia oggetto di un confronto reale e concreto, in grado di avviare progettualità e di tracciare le linee strategiche che guardino alle vocazioni del territorio, ponendo così le basi per una crescita duratura e di qualità, perché la nostra Provincia torni ad essere ‘attrattiva’”.
Sono le considerazioni di Pieralberto Colombo, Segretario generale Cgil Rovigo, Samuel Scavazzin, Segretario generale Cisl Padova Rovigo e Gino Gregnanin, Segretario generale Uil Rovigo.
“Tale patto non può ovviamente che passare attraverso un confronto ed un’azione di sistema che coinvolga tutti i portatori di interesse, dalla politica, a cui da tempo chiediamo di avviare questa discussione concretamente, alle istituzioni locali fino alle parti sociali, ognuno per la propria parte, in una logica di area vasta che coinvolga tutto il nostro territorio e non solo parti di esso. Ciò anche per determinare le priorità ed evitare che i nuovi insediamenti siano determinati da chi viene da fuori, in particolare da privati che legittimamente curano in primis i propri interessi e non quelli della collettività”.
Anche per questo – continuano le Organizzazioni Sindacali – oltre a proporre un confronto in tutte le sedi, abbiamo sollecitato perché questo avvenga rapidamente e interessi anche tutte le possibili fonti di finanziamento che potrebbero arrivare nel Polesine, facendo sistema. In quest’ottica, abbiamo chiesto che sia riconvocato il tavolo dell’Intesa Programmatica d’Area, attraverso As2, che ne è il soggetto responsabile, perché pensiamo che per la sua composizione possa essere lo strumento di programmazione decentrata più idoneo a svolgere questa funzione, sempre in maniera molto pratica e concreta. Tanto più che ormai dall’estate scorsa non si è più discusso della firma del documento programmatico d’area, che sarebbe sicuramente utile per mettere in pratica iniziative, idee e proposte per lo sviluppo del Polesine”.
“Potrebbe essere anche interessante estendere questa discussione più generale al destino delle società partecipate del nostro territorio, per valorizzarle, ottimizzare le loro attività e sviluppare in pieno le loro potenzialità, considerando anche le professionalità importanti presenti all’interno di queste società partecipate, che quindi potrebbero rappresentare, oltre che una modalità interessante per contribuire alla crescita del territorio, anche un volano occupazionale di qualità. Come Cgil, Cisl e Uil, per quanto riguarda il nostro ruolo e le nostre competenze, siamo disponibili a partecipare a questa discussione, a patto che sia fondata sull’obiettivo condiviso di atti ed azioni concrete”.