Berco, la partita non è chiusa

I sindacati polesani: “Vinto il primo tempo, ora il secondo con un piano industriale”

ROVIGO – Una vittoria, certo. Ma di una “battaglia”, non della “guerra”.
Perché la partita che riguarda il futuro dei lavoratori della Berco è tutt’altro che chiusa. Questo nonostante sia arrivata la firma sul ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 480 operai. Perché, a volte, ci sono le postille. E proprio una frase, aggiunta a mano al testo stampato del verbale di riunione del tavolo Berco, prima delle firme, va messa in evidenza. Perché recita: “fino al termine di cui al paragrafo successivo”.
E il paragrafo successivo è quello con il quale ministero delle imprese e del made in Italy convoca, per il prossimo 25 novembre alle 14.00, un nuovo incontro per valutare l’esito del confronto tra le parti, volto a “raggiungere una intesa che, nell’ambito della crisi strutturale che sta attraversando Berco spa, possa gestire gli aspetti occupazionali ed ogni altra iniziativa ritenuta idonea per il superamento della situazione di difficoltà, senza il ricorso a strumenti o procedure unilaterali”.
Quel “fino” rende impossibile dire “fine”. E anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali polesane ne sembrano pienamente consapevoli. Contenti, certo, del risultato, ma con riserva.


Per Samuel Scavazzin, segretario della Cisl di Padova e Rovigo, “l’accordo raggiunto al tavolo è chiaramente un punto di partenza e non deve essere solo un ‘congelamento’. Bisogna battere il ferro finché è caldo e lavorare anche per rilanciare la Berco e non solo farla sopravvivere per qualche mese per tornare punto e a capo. Servono nuove strategie aziendali perché l’azienda cresca e dovranno essere individuate soluzioni condivise per assicurare una prospettiva di lungo periodo”.

Del resto, anche la nota diramata dall’azienda, conferma che non si tratta di una “fine” ma di un “fino”: “Questa intesa, volta a raggiungere l’indispensabile equilibrio economico e finanziario attenuando l’impatto sociale sul territorio dovrà essere perfezionata entro il prossimo 25 novembre al ministero delle imprese e del made in Italy”. Nel frattempo, saranno avviati “incontri serrati per approfondire sul piano operativo soluzioni di tipo volontario per assicurare la competitività dei siti produttivi italiani di Berco in un contesto di mercato altamente concorrenziale e caratterizzato da un calo della domanda strutturale”.
Fra l’altro, c’è un altro dettaglio che forse è qualcosa di più: domani e lunedì si vota per rinnovare il governo della Regione Emilia Romagna. In sostanza, se ne riparla con il nuovo presidente della Regione.

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