I prezzi non calano e i salari non crescono
ROVIGO L’indice di inflazione frena, ma «il costo di molti generi alimentari e delle bollette resta alto. E così, tante famiglie faticano a far quadrare i conti»: davanti all’instabilità dei prezzi e alle disuguaglianze sociali e territoriali in aumento, la segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo, Stefania Botton, e il referente dell’Adiconsum Padova Rovigo, Luca Fracasso, rilevano che «il problema principale è che i salari sono quasi fermi da anni e non tengono il passo con l’inflazione».
«Negli ultimi 10 anni – ricorda Botton – in Italia le retribuzioni lorde sono aumentate del 16% contro una media europea del 30». Inoltre, «anche laddove i contratti sono stati rinnovati, non si è riusciti a compensare la percentuale dell’inflazione a doppia cifra: le famiglie che si sono impoverite con l’impennata dei prezzi del 2022, da allora non hanno visto migliorare la loro condizione economica, che è invece peggiorata». E così, malgrado «dati positivi sull’occupazione, aumenta il numero di chi, anche se ha un lavoro stabile, non ha i soldi per arrivare a fine mese». Stefania Botton chiede non solo di «arginare la speculazione e imporre un controllo sui prezzi», ma anche «il rinnovo di contratti pubblici e privati per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori».
E conclude: «In attesa di una riforma fiscale che pesi più su extraprofitti e rendite finanziarie, e meno sui salari, è necessario agire sulla contrattazione decentrata per implementare il welfare aziendale, e sulla negoziazione sociale per definire misure fiscali a vantaggio delle fasce deboli. Occorre investire sulla qualità e stabilità del lavoro, ed elevare il livello delle relazioni industriali”. Ultimo, ma non meno importante, «è necessario che parti sociali, istituzioni e impresa collaborino sul territorio per invertire la china dell’impoverimento».