Incidente sul lavoro alla Smv di Galliera Veneta – Cisl e Uil va istituito l’omicidio sul lavoro.
Nel 2023 101 morti «Numeri in caloma adesso servono più ispettori»
PADOVA «Possibile che si esca per andare al lavoro senza sapere se si tornerà a casa?». Una domanda amara quella di Samuel Scavazzin, segretario generale della Cisl Padova e Rovigo, che inquadra bene l’emergenza degli infortuni sul lavoro di cui: quelli di Galliera Veneta sono solo gli ultimi in ordine cronologico.
Secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, nel 2023 i morti sul lavoro in Italia sono stati 1041. Facendo uno zoom geografico il Veneto si conferma una delle regioni con il maggior numero di infortuni mortali sul lavoro l’anno scorso, posizionandosi seconda per vittime totali: sono 101 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 113 del 2022), 72 quelli rilevati in occasione di lavoro (due in meno dello scorso anno) e 29 quelli in itinere (10 in meno del 2022).
«Stiamo assistendo a una strage — chiosa Massimo Zanetti, segretario generale della Uil Padova —. Fortunatamente la lista delle vittime non aumenta drammaticamente, perché nel primo bimestre del 2024 in Veneto si sono registrate quattro vittime sul lavoro contro le dodici dell’anno scorso, ciononostante la situazione va affrontata». Le cause per cui accadono infortuni sul lavoro sono molteplici. «Il primo problema sta nelle risorse umane — dice Zanetti — possibile che ci siano meno di 3000 ispettori in tutta Italia? In Veneto sono solo 119 gli ispettori ordinari e meno di 50 gli ispettori tecnici che si recano concretamente sui luoghi di lavoro per verificare che ci siano materialmente tutti i dispositivi di sicurezza. Padova, con i suoi 101 Comuni, un milione di abitanti in tutta la provincia e migliaia di imprese attive sul territorio, conta sulla presenza di soltanto 20 ispettori per appurare che i dettami di sicurezza sul lavoro vengano rispettati».
Il potenziamento degli enti preposti al controllo è senz’altro una priorità, a pari merito con la necessità di una riforma legislativa. «Serve l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro e l’istituzione di una Procura Speciale deputata al controllo degli incidenti mortali sul lavoro e sugli infortuni gravi», scandisce il segretario della Uil, che fa un parallelismo con il riconoscimento del reato di omicidio nautico: «Perché è punibile penalmente chi, ad esempio, fa retromarcia in mare e trancia un natante e non dev’essere perseguibile un titolare di azienda che rimuove cautele infortunistiche per aumentare la produzione? Il caso di cronaca di Luana D’Orazio, inghiottita dall’orditoio tre anni fa, è emblematico: se ci fossero state le protezioni, la macchina si sarebbe fermata e lei sarebbe ancora viva».
Secondo Scavazzin, troppo spesso vengono sacrificate le regole in nome di una maggior produzione, non si prendono le misure precauzionali necessarie a garantire la sicurezza, latitano i controlli su macchinari e dispositivi e manca un’idonea formazione. «Una formazione che non dev’essere sporadica, ma continuativa — incalza Zanetti —. Chi riceve un’adeguata formazione avrà meno occasioni d’incappare in errori fatali. Le piaghe della sicurezza sul lavoro continuano con gli appalti e i subappalti, che si susseguono a cascata, risparmiando su tutto», purtroppo a volte anche sulla sicurezza.
«Bisogna evitare di parlare di fatalità ormai — conclude Scavazzin, il segretario Cisl —. C’è l’urgenza di accelerare le misure già messe in campo in questo governo: verifiche, controlli, patente a crediti. Ma serve di più, maggior impegno, maggiore informazione e maggior attenzione in tutti i settori. Bisogna investire su salute, sicurezza e prevenzione. Perché lavorare non può significare rischiare la vita».
Intossicati dalle esalazioni di bitume – Quattro ricoverati, due sono gravi
L’incidente alla Smv di Galliera. Gli operai sono caduti nella cisterna, il proprietario ha tentato di salvarli.
GALLIERA VENETA (Padova) Un infortunio sul lavoro ha coinvolto quattro operai della «Smv srl», ditta di Galliera Veneta specializzata nelle auto riparazioni, in sabbiatura e coibentazione dei veicoli e dei macchinari industriali, nell’allestimento e riparazione di cisterne stradali. Sono stati i fumi emanati dalla cisterna del camion che, nonostante fosse vuota, aveva però precedentemente trasportato bitume, a causare la perdita dei sensi dei quattro lavoratori. Stando alla prima ricostruzione di quanto potrebbe essere avvenuto nell’azienda padovana l’incidente si sarebbe sviluppato a catena: uno dopo l’altro gli operai sarebbero caduti, nel tentativo di soccorrere i colleghi che precedentemente avevano perso i sensi.
Si tratterebbe di tre rumeni: S.D. di 48 anni, L.G.P. di 59 e I.N. di 47. Insieme a loro Walter Franco, il proprietario 54enne della ditta, che proprio accorgendosi dei suoi dipendenti in grande difficoltà avrebbe subito cercato di intervenire per aiutarli, rimanendo lui stesso però intossicato dai fumi, perdendo i sensi e precipitando sul fondo della cisterna. Tutti privi di conoscenza, i quattro sarebbero infine stati raggiunti da un ultimo operaio che, prima di venir colpito anche lui dagli effluvi di catrame, avrebbe però gridato nel tentativo di cercare aiuto, riuscendo a farsi sentire dagli operai delle aziende vicine, che hanno prontamente chiamato i soccorsi.
Si chiama Enrico Scapin l’uomo che è riuscito a vedere la scena, ha prontamente dato l’allarme e chiamato i soccorsi, riuscendo a tirare fuori dalla cisterna l’ultimo degli operai svenuto proprio davanti ai suoi occhi. L’ha detto lui stesso ad Antenna Tre: «Ho sentito le grida dell’ultimo uomo che stava per entrare, mi aveva avvisato che dentro alla cisterna vuota erano caduti tre colleghi, tutti svenuti a causa delle esalazioni di bitume. Siamo accorsi immediatamente e ho trovato l’ultimo degli operai già svenuto. Era caduto a bordo della cisterna, così sono fortunatamente riuscito a tirarlo fuori prima che ci precipitasse dentro del tutto. Ci siamo preoccupati — aggiunge Scapin — perché c’erano ancora tre persone dentro, così abbiamo subito chiamato il Suem 118. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, li abbiamo aiutati ad estrarre le persone, poi ci hanno fatti allontanare. Erano tutti a malapena coscienti».
Un odore di bitume pesantissimo che si sentiva anche a metri di distanza e che, come conferma Scapin, avrebbe fatto perdere i sensi a tutti gli operai in meno di venti secondi. Degli uomini coinvolti tre sono stati immediatamente trasportati all’ospedale di Padova e uno al Ca’ Foncello di Treviso. Sarebbero i primi due caduti nella cisterna a trovarsi ora nelle condizioni peggiori, tanto è vero che per loro è stato disposto il servizio di elisoccorso. Gli operai delle aziende vicine sono rimasti vicino al luogo dell’incidente per diverse ore dopo l’accaduto, cercando tanto di capire cosa fosse successo quanto di dare ai colleghi coinvolti il loro sostegno. «Fortunatamente siamo tutti vicini e questa è una zona industriale in cui si concentrano molte ditte — spiegano alcuni dipendenti delle ditte vicine alla «Smv srl» —. Ci vediamo ogni giorno, non era mai successa prima una cosa del genere, siamo rimasti scioccati. Fortunatamente la tragedia è stata evitata». Come da prassi si sono precipitati nell’azienda di Galliera Veneta anche i tecnici dello Spisal, il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro dell’Usl Euganea, che quali hanno già effettuato i primi rilievi del caso. E proseguiranno gli approfondimenti nei prossimi giorni, per cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente e dare una spiegazione a un incidente sul lavoro che sta tenendo con il fiato sospeso l’intero paese. Molti residenti della zona, sentendo le sirene dei numerosi mezzi di soccorso giunti sul posto (vigili del fuoco, carabinieri e due ambulanze del Suem 118, a cui si sono presto aggiunti i due elicotteri partiti dagli ospedali di Padova e Treviso), hanno subito intuito che era successo qualcosa di molto grave all’interno della ditta specializzata nell’allestimento e riparazione di cisterne stradali. E per evitare che i curiosi potessero ostacolare le operazioni l’area è stata transennata nel giro di pochi minuti.
La nottata è passata con grande apprensione da parte dei colleghi degli operai coinvolti nell’incidente sul lavoro, i quali sono rimasti in febbrile contatto in attesa di aggiornamenti positivi sulle loro condizioni di salute.