Fusione dei Comuni. Sindaci a convegno con i sindacati

ARIANO NEL POLESINE (Rovigo) – Servizi più efficienti, meno sprechi, più trasferimenti statali, programmazione più snella. Sono alcuni dei vantaggi derivanti dalla fusione dei Comuni, che le Organizzazioni sindacali da tempo considerano uno strumento per lo sviluppo, soprattutto in un territorio come il Polesine, contrassegnato da un costante calo demografico e da un progressivo invecchiamento della popolazione, a fronte di un impoverimento sul versante dei servizi per i cittadini.

Se ne parlerà sabato prossimo, 18 maggio, dalle 9.30, nella sala della Cultura di Ariano nel Polesine (via Matteotti 42/A), nel convegno “Fusione dei Comuni. Possibile strumento di sviluppo socio-economico?”, organizzato dalle segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Rovigo con le rispettive federazioni dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati.

L’incontro sarà introdotto dal segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin. Interverranno quindi Luca Modena, autore di una tesi di laurea su questo tema e Michele Sigolotto, sindaco di Borgo Veneto, nato nel 2018 dalla fusione tra Megliadino San Fidenzio, Saletto e Santa Margherita d’Adige, che illustrerà l’esperienza positiva del suo Comune, a 35 chilometri da Rovigo e 45 da Padova. Seguirà una tavola rotonda, moderata dal coordinatore della Uil di Rovigo Gino Gregnanin, con i sindaci di Ariano nel Polesine Marisa Beltrame, di Corbola Michele Domeneghetti, di Loreo Moreno Gasparini, di Porto Tolle Roberto Pizzoli, di Porto Viro Valeria Mantovan, di Rosolina Michele Grossato e di Taglio di Po Layla Marangoni. Concluderà il convegno il segretario generale della Cgil di Rovigo Pieralberto Colombo. 

La popolazione dei sette Comuni che corrispondono all’Area Interna Contratto di Foce Delta del Po è passata dai 50.793 abitanti del 2001 agli attuali 45.968. Tre di questi Comuni non raggiungono i 4mila abitati e tra tutti solo uno supera i 10mila. La percentuale dei cittadini over65 è in costante aumento in tutti i Comuni, mentre l’incidenza delle spese sociali sula spesa corrente totale continua a diminuire, erosa da quella per i servizi istituzionali e di gestione, che continua a crescere. Durante l’incontro saranno diffusi dati più nel dettaglio. 

“Le amministrazioni locali – affermano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil – incontrano sempre maggiori difficoltà nel garantire i servizi che possano rispondere ai bisogni delle famiglie e come Organizzazioni sindacali ce ne rendiamo conto anche attraverso l’attività di negoziazione sociale. Per rilanciare il territorio servono economie di scala che liberino risorse da destinare ad un welfare più esteso, oltre a maggiori contributi statali, una burocrazia più snella e una programmazione più razionale per uno sviluppo che renda il territorio più attrattivo per lavoratori e aziende”.