Primo Maggio Rovigo – Pace e diritti a suon di musica
«Sicurezza e qualità nei luoghi di lavoro»
Cgil, Cisl e Uil hanno presentato l’evento organizzato mercoledì in piazza Matteotti
L’EVENTO
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GLI OBIETTIVI
Così, la Festa dei lavoratori 2024 richiamerà mercoledì prossimo l’attenzione, anche a Rovigo con la manifestazione in piazza Matteotti dalle 17.00, sulla necessità di costruire, insieme, un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale. «Sarà un momento importante – dice il segretario della Cisl Padova Rovigo, Samuel Scavazzin – e si parlerà di Europa: con le elezioni vicine, davanti a rigurgiti del passato, bisogna creare gli anticorpi per costruire insieme un’Europa e un’Italia migliori».
Venire? «Anche in occasione del 1° maggio vogliamo ribadire – risponde Scavazzin – che serve un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale». Nel 2012 è stato assegnato all’Unione europea il Premio Nobel per la Pace “per il suo contributo al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa”. Ora invece, con guerre sempre più vicine ai confini, e i conflitti sociali nell’agenda europea, dobbiamo invertire la rotta per realizzare lavoro e giustizia sociale», aggiunge Scavazzin.
Nella sede Cisl di Rovigo i rappresentanti territoriali delle maggiori organizzazioni sindacali hanno presentato ieri il programma del 1° maggio a Rovigo, che dopo i concerti iniziali della indie band rodigina Dalbenzi e degli Alysson, formazione musicale di Rovigo con forti influenze Midwest emo e pop punk, vedrà i saluti istituzionali e poi salire sul palco i segretari provinciali e i delegati di Cgil, Cisl e Uil, prima del concerto finale degli Ukulele lovers. «Auspichiamo che la pace arrivi in Ucraina, Palestina e Israele e in tutti i teatri di guerra – aggiunge il coordinatore territoriale della Uil, Gino Gregnanin -. Intanto però il governo, pubblicando il testo del Documento di economia e finanza per il 2024, non tiene in considerazione e non parla di Welfare. Le regole europee sono chiare e dicono che, davanti al deficit in rialzo, bisogna rientrare dello 0,4%. Ciò fa pensare a inevitabili tagli allo stato sociale, sulla sanità e le pensioni, mentre il Paese invecchia, e ha bisogno di risorse per la non autosufficienza».
«Dobbiamo poi – continua Gregnanin – sostenere anche il lavoro di qualità e la sicurezza sui luoghi di lavoro, perché le morti sul lavoro sono omicidi a tutti gli effetti. In Polesine poi, dove i redditi sono i più bassi del Veneto, tra 15 mila euro in media nei comuni più poveri e 21 mila in quelli più “ricchi”, si fa per dire, occorre contrastare il lavoro precario e povero e, contro lo spopolamento, portare nuove imprese». «A maggior ragione quest’anno, nel centenario dall’assassinio di Giacomo Matteotti – aggiunge Pieralberto Colombo, segretario generale della Cgil provinciale – celebrare come avviene già da qualche anno il 1° maggio in piazza Matteotti ha un significato ancora più profondo. L’azione e il pensiero di Matteotti sono ancora di grande attualità per la pace, la giustizia sociale e l’Europa, dove il vento che soffia rischia di far prevalere una pericolosa idea sovranista e populista. Né possiamo rassegnarci a un’economia di guerra».