POLESINE – DEMOGRAFIA “Necessario investire sui servizi, bisogna superare la frammentazione”
Uniti per arginare lo spopolamento
Confindustria e Cgil, Cisl e Uil ribadiscono: “Lavorare sull’attrattività del territorio”
ROVIGO – “Un costante depauperamento demografico, un innalzamento dell’età anagrafica, con un dato emergente che evidenzia il superamento della popolazione in pensione rispetto a quella attiva: è evidente che il tema dello sviluppo sostenibile e dell’attrattività del territorio può rappresentare la leva su cui operare per invertire tale rotta”. Queste parole, contenute nel documento “Condividere per una crescita diffusa e sostenibile. Scenari e strategie per il futuro del nostro territorio”, che il mese scorso Confindustria Veneto Est e Cgil, Cisl, Uil di Rovigo hanno sottoscritto unitariamente, assumono ancor più valore alla luce dei numeri del bilancio demografico aggiornato al primo gennaio dall’Istat. Nell’ultimo anno il Polesine ha perso infatti mezzo migliaio di abitanti, che salgono a ben 7.500 se si considera l’ultimo quinquennio.
“Dobbiamo assolutamente mettere al centro questo problema anche per la competitività imprese – rimarca il vicepresidente di Confindustria Veneto Est per il territorio di Rovigo Paolo Armenio –L’attrattività della provincia è uno dei pilastri del nostro lavoro, sia sul fronte dei giovani che della forza lavoro, ma non solo.
Stiamo lavorando su tutte le leve che possano permetterci di ottenere miglioramenti su questo fronte. E già un primo risultato l’abbiamo ottenuto proprio pochi giorni fa, facendo in modo che venga attivato a Rovigo un ulteriore indirizzo dell’Its Marco Polo Academy, in Meccatronica, che si aggiunge a quello già presente in Logistica. Oltre ad attrarre i giovani, bisogna però poi fare anche in modo che rimangano sul territorio e su questo un ruolo fondamentale lo svolge la politica locale, con l’offerta di servizi.
Anche considerando che, guardando a Rovigo, i giovani sicuramente ricercano una serie di cose che oggi nella nostra nostra città sono carenti”.
Parole che sicuramente saranno attentamente valutate nelle prossime settimane di campagna elettorale e che trovano perfetto riscontro anche nelle considerazioni che arrivano dal fronte sindacale. Per il segretario della Cgil Pieralberto Colombo, “Questi numeri confermano i segnali di allarme che non da oggi vediamo in questo territorio che soffre due volte perché, al di là del trend del calo della natalità, nazionale, estremamente preoccupante sia per il mercato del lavoro che per la sostenibilità futura del nostro welfare, qui pesa anche il fatto che, rimanendo una provincia non particolarmente attrattiva, se ne vanno anche persone in età da lavoro e non ne arrivano di nuove. Per invertire questa tendenza serve un mix di azioni: lo sviluppo di attività di lavoro di qualità e insieme un corredo di servizi. Perché aiutare l’equilibrio fra vita e lavoro aiuterebbe la natalità non con i bonus ma con servizi all’infanzia e politiche abitative si favorisce sia l’ingresso nel lavoro delle donne che la genitorialità. Serve poi anche un cambiamento culturale di certa politica, perché è inutile parlare di denatalità e poi continuare a mistificare i fenomeni migratori strumentalizzandoli solo a fini elettorali come un tema che desta allarme sociale”.
Da parte sua, il segretario della Cisl Samuel Scavazzin nota come, “effettivamente, avere 50 comuni in un territorio nel quale ci sono più over 65 che under 65 rappresenta un problema, perché questa frammentazione disperde risorse che altrimenti potrebbero essere investite in servizi qualificati. Così si sta alimentando un circolo vizioso: se non ci sono i servizi non c’è adeguata risposta ai bisogni di chi viene a lavorare qui e poi scappa. Un esempio lampante è il trasporto pubblico locale. Bisogna poi puntare sul Cur, perché può davvero una leva che permetta di attrarre o trattenere i giovani sul territorio, mentre la logistica è un po’un’arma a doppio taglio, perché favorisce il pendolarismo. Un’occasione da non perdere assolutamente, però, è quella delle Intese Programmatiche d’Area: a Padova dove sono state attivate hanno portato risultati importanti, come a Piazzola, dove i lavoratori ottengono sconti per pasti e carburanti”.
Gino Gregnanin, segretario della Uil, rimarca come “spopolamento e progressivo invecchiamento della nostra provincia sono fenomeni che non vanno sottovalutati perché hanno enormi ripercussioni in tutti i campi, dal lavoro al welfare. Per invertire questa tendenza ormai in atto da anni serve un’attenta politica di pianificazione e di concertazione territoriale, come abbiamo indicato nel documento sottoscritto il mese scorso”.