Economia – Documento congiunto di Confindustria Veneto Est e Cgil, Cisl e Uil
“Così rilanceremo lo sviluppo”
Strategie condivise: demografia, attrattività del territorio, insediamenti, servizi e formazione.
ROVIGO – Confindustria e sindacati insieme per il rilancio produttivo e occupazionale del territorio polesano. In una logica di confronto e condivisione, Confindustria Veneto Est (sede di Rovigo) e Cgil, Cisl, Uil territoriali, hanno da tempo avviato percorsi di analisi che portano ad una sintesi volta ad individuare linee strategiche funzionali ad uno sviluppo coeso e sostenibile del territorio.
I dati
Il ragionamento parte dalla considerazione che il Polesine ha un tessuto economico con oltre 28mila unità locali e 76.460 occupati di cui 29.400 nell’industria, un tasso di disoccupazione al 8,2%, un interscambio nel 2023 di 7 miliardi (dagli 11,1 nel 2022) influenzato dalla frenata dell’industria e dai ribassi delle commodity. Un territorio contraddistinto da “dinamiche emergenti come un costante depauperamento demografico, un innalzamento dell’età anagrafica, con un dato emergente che evidenzia il superamento della popolazione in pensione rispetto a quella attiva”. Statisticamente con redditi da lavoro e da pensione al di sotto della media del Nord-Est e con una qualità della vita che si colloca al 68esimo posto per ranking nazionale (+9 posizioni rispetto al 2022) (dato del Sole 24 Ore).
Ecco allora che il tema dello sviluppo sostenibile e dell’attrattività del territorio può rappresentare la leva su cui operare per invertire tale rotta. Attrattività che può essere realizzata con un’attenta “politica di pianificazione e concertazione territoriale, mediante l’istituzione di un tavolo permanente fra soggetti istituzionali, economici e sociali”.
Nessuna reminiscenza del tavolo dell’economia, ma un modello virtuoso di “cabina di regia”, affidato ad un nucleo di soggetti rappresentativi, “predisposto ad anteporre a logiche di parte una visione d’insieme ed un vero interesse comune, capace di valorizzare le oggettive potenzialità che il nostro territorio può esprimere”.
Progettare uno sviluppo produttivo sostenibile e attrattivo, generare un ambiente abitativo funzionale all’auspicata crescita demografica, rilanciare politiche attive socio-assistenziali in linea con le future esigenze della comunità, rappresenta il combinato disposto di una progettualità lungimirante, che deve essere frutto di una condivisione e coordinamento politico, istituzionale e sociale.
Per Confindustria e sindacati le strategie da avviare sono: il superamento della frammentazione del governo locale in 50 Comuni della provincia di Rovigo, con una media che vede oltre l’85% con meno di 3000 abitanti.
“Mai come in questo momento storico, sarebbe necessario predisporre un vero piano industriale capace di tradurre in analisi costi/benefici quello che potrebbe conseguire dalla progressiva aggregazione tra Comuni a vantaggio di cittadini, imprese e comunità, in termini di economie di scala e risorse per investimenti, qualità dei servizi, semplificazione”.
Inoltre la elaborazione di un piano urbanistico territoriale integrato, di area
vasta che sappia interpretare le attuali e future dinamiche produttive, abitative e dei servizi socio-assistenziali.
“Volendo declinare i suddetti fattori sostengono – per quanto attiene allo sviluppo produttivo, non si può prescindere dal privilegiare insediamenti ad alto valore aggiunto, innovativi e sostenibili sul piano ambientale, capaci di generare stabili e qualificate occupazioni. Insediamenti per i quali è vitale finanziare e rendere al più presto operativa la Zona logistica semplificata”. Fattori strategici propedeutici ad una reale futura attrattività del territorio”.
Case e sanità
Parallelamente, dovrà essere realizzata una sana e lungimirante politica abitativa, onde concorrere alle azioni volte ad attrarre nuova popolazione, in particolare giovani nuclei familiari e lavoratori, con l’assoluta consapevolezza che tale percorso non può prescindere da un reciproco coinvolgimento del sistema pubblico e privato.
Va, inoltre, affrontato il tema legato alla crescente necessità di garantire efficienti ed efficaci servizi socio-assistenziali.
Il fattore della disponibilità e qualità delle risorse umane “risulta fondamentale. Per cui alla base di tale progettualità, assumerà un ruolo e un peso specifico molto importante l’investimento sulla formazione professionale e continua delle persone”.
In sintesi, ciò che si propone, con l’istituzione della “cabina di regia” rappresenta la vera ed urgente sfida “per concorrere a costruire insieme il futuro del nostro territorio”.
Paolo Armenio, vicepresidente Confindustria Veneto Est con delega al territorio di Rovigo, spiega che “quello di oggi è un passo importante sulla strada della crescita del nostro territorio. In un momento storico complesso, ripartiamo, insieme al Sindacato, dal riconoscere nel dialogo e nella capacità di avere una visione comune tra pubblico e privato su come si affrontano i problemi, un fattore competitivo per rilanciare lo sviluppo, e per attrarre nuovi investimenti e insediamenti di qualità. Siamo al centro di un movimento epocale che riguarda la transizione digitale, ambientale ed energetica. Ci vuole una cassetta degli attrezzi adeguata per far fronte alle transizioni e intercettare anche a livello locale le nuove dimensioni dell’industria e del lavoro. Lo Stato e gli enti locali possono fare tanto, però dobbiamo essere noi, con il nostro esempio, a fare in modo che prendano la direzione giusta, quella auspicata da tutti”.
Cgil, Cisl e Uil
Pieralberto Colombo, segretario generale Cgil Rovigo, Samuel Scavazzin, segretario Cisl Padova Rovigo, Gino Gregnanin, coordinatore provinciale Uil Rovigo dicono che è “importante ed utile aver condiviso con Confindustria Veneto Est un documento operativo che delinea possibili linee e progettualità strategiche che possano contribuire ad un concreto sviluppo duraturo del territorio. Tale documento vuole essere anche di stimolo per tutti gli attori della nostra provincia, attraverso la creazione di una possibile cabina di regia, per un lavoro comune con l’obiettivo di rendere attrattivo il territorio. Auspichiamo che presto si possano trovare le modalità per mettersi tutti insieme, in modo efficace”.