Contrattazione sociale, i sindacati: «Risultati tangibili per Padova»

I segretari: «Ancora poche le amministrazioni che accettano»

PADOVA Solo nell’ultimo anno la contrattazione sociale ha portato risultati tangibili sotto gli occhi di tutti per Padova e provincia. Basti pensare alla sottoscrizione dei protocolli d’intesa siglati con il Comune di Padova sulla gestione dei fondi Pnrr o all’istituzione di un osservatorio di vigilanza sulla trasparenza e legalità degli appalti comunali.

Palma Sergio, segretaria confederale della Cgil di Padova, Stefania Botton, segretaria confederale di Cisl Padova Rovigo e Massimo Zanetti, coordinatore di Uil Padova, l’hanno rilanciata ieri, con l’obiettivo di aprire un tavolo con i 102 comuni della provincia di Padova: «Ma 28 incontri — ha spiegato Zanetti — non sono bastati e sono ancora troppo pochi i Comuni che hanno accettato il dialogo con la nostra controparte. Fra questi ci sono Abano, Arzergrande, Limena, Padova, Montagnana e Vigodarzere».

Fra le emergenze più stringenti i sindacati non hanno dubbi nell’indicare le priorità: «La vera emergenza è quella abitativa — ha aggiunto Sergio — e a questa vanno aggiunti i trasporti. Da parte nostra cerchiamo sempre di favorire l’immigrazione di coppie giovani e chiediamo a questo proposito l’attuazione del fondo Gasparrini».

Un’altra priorità è quella legata all’evasione fiscale. A Padova il sommerso è di 12,5 milioni. Dal 2018 mancano 60 milioni di euro alle casse di Palazzo Moroni, che riesce a recuperarne il 30%, il doppio della media italiana. A Vigodarzere negli ultimi 5 anni sono stati recuperati 700mila euro di Imu e Tasi non versati per un’evasione complessiva di 1,7 milioni di euro: «Solo parlando di Padova — ha aggiunto Botton — l’evasione coprirebbe l’intero ammontare delle bollette di gas e luce. Saonara e Limena hanno recuperato risorse che poi sono state destinate ad anziane, asili e giovani. Limena, per esempio, ha però ridotto l’accompagnamento dei bambini alla scuola materna e irrogato meno servizi agli anziani».

La lotta all’evasione è solo uno degli aspetti della contrattazione sociale. Nella provincia di Padova spiccano gli aiuti alle famiglie e alle persone non autosufficienti, le politiche attive del sostegno al lavoro, la lotta alla denatalità e alla fuga dei giovani e le politiche per il risparmio energetico. Sul fronte imprese, invece, secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio patavina il 2022 si è chiuso registrando una tenuta delle sedi d’impresa femminili attive pari a 17.800 (+0,8% dal 2017) e con il 27,8% delle cariche nelle imprese attive totali ricoperte da donne (contro il 72,2% degli uomini). Al 31 dicembre 2022, più di un’impresa padovana su cinque è femminile e sul totale delle cariche femminili 4 donne su 10 ricoprono il ruolo di amministratrici delegate, consiglieri o presidentesse.

Leggi l’articolo in pdf del mattino di Padova del 07.03.2023