VERSO L’AUTONOMIA – I polesani favorevoli al percorso per un Veneto più autonomo

Spenderemo meglio i nostri soldi

“Potremo avere più servizi” “Ci sono tanti pro, ma i benefici devono essere per tutto il Paese”

ROVIGO – I cittadini Rodigini approvano e applaudono l’approvazione del Ddl attuativo dell’autonomia del Veneto, ma se da una parte si dicono contenti di questi primi passi, dall’altra esprimono perplessità sulla reale della realizzazione di questo passo atteso da anni.
“Penso che l’autonomia rappresenti una buona possibilità per utilizzare al meglio i nostri soldi – commenta Nicola -, per fare anche in modo che ci siano meno sprechi”.
I vantaggi di questa autonomia sono diversi. “Come Cisl all’epoca ci eravamo espressi a favore del referendum – aggiunge Samuel -. Questo perché è all’interno di tutti i punti previsti dalla nostra Costituzione, nulla andrebbe quindi oltre il consentito. Autonomia per migliorare sicuramente, anche se ovviamente in tutto ci sono i pro e contro. I pro riguardano una gestione diretta importante, i contro ci sono se mancasse un controllo reale di questa gestione, con le inevitabili conseguenze. Un esempio può essere la sanità, punto molto importante, con la sciagurata riforma del capitolo quinto ha dimostrato le sue problematiche, lo abbiamo visto durante il periodo Covid. La scelta dell’autonomia potrebbe quindi portare a medici e dirigenti migliori, nonostante il forte periodo di difficoltà nel reperire queste figure. Anche il settore dell’industria potrebbe guadagnarci, con migliorie ed investimenti. L’importante è che questa autonomia, anche se credo ci vorrà ancora molto tempo per arrivarci, porti benefici su tutto il territorio italiano”.
La scelta di essere autonomi si basa sulla consapevolezza della forza trainante del territorio Veneto. “Credo che le persone abbiano capito che l’autonomia può portare dei benefici, quindi autoresponsabilità e vicinanza con il potere che gestisce – spiega Lorenzo -. Bisogna però fare molta attenzione perché questa riforma in realtà è ben lontana dall’essere una riforma federale vera e propria, e che avrà delle enormi difficoltà nel suo iter di approvazione. Siamo soltanto al deposito del disegno di legge, escludo, per i contrasti che ci sono nella stessa maggioranza, che questa riforma possa andare in porto fino in fondo. Onestamente sono un po’ perplesso sulla possibilità concreta che la riforma possa essere realmente approvata. Ciò non di meno la tendenza al federalismo è una tendenza che il governo centrale di Roma dovrà prima o poi prendere in considerazione, perché è un modo concreto di rendere più efficiente la macchina statale in generale”.
Il coro dei favorevoli quindi è un anime. “Approvo, perché questo permetterebbe di avere più servizi per la comunità e fare in modo di non essere una regione sempre fanalino di coda rispetto alle altre – conclude Andrea -. Il Veneto ha decisamente i suoi punti di forza, d’altronde la maggior parte delle migliori imprese italiane, si trovano qui”.