Il mondo del lavoro – Dai locali alle aziende: crescono le assunzioni
Quest’anno 10mila nuovi contratti in diversi settori come edilizia, turismo, ristorazione e servizi. Ma rimangono ancora 55mila persone disoccupate.
L’ANDAMENTO
PADOVA – Il mercato del lavoro ricomincia ad accelerare, dopo il congelamento delle assunzioni che le aziende hanno messo in atto tra il 2020 e il 2021 per rispondere alla pandemia Covid. L’ultima fotografia scattata dall’ente Veneto Lavoro mostra una riapertura e una crescita del settore economico nei primi mesi del 2022, anche se all’orizzonte preoccupano sempre di più le conseguenze legate ai rincari e all’inflazione.
Tra gennaio e settembre si registrano oltre 69mila posizioni di lavoro dipendente nel settore privato in provincia di Padova, nello stesso periodo del 2021 se ne contavano 59mila. Nel giro di nove mesi, dunque, le assunzioni sono state 10mila. Considerando anche le cessazioni, il saldo è di 7.139 posti di lavoro in più nel settore privato (tra contratti indeterminati, determinati e di apprendistato). Un trend trasversale che comprende il settore delle imprese, dei servizi, della ristorazione, ma anche del turismo. Grande crescita anche nell’edilizia, trascinata dal bonus 110.
PRECARIATO
Ad alimentare la crescita delle assunzioni anche gli incentivi varati dal governo, come la decontribuzione a favore dei giovani. Ma il lavoro resta fondamentalmente precario e sembra non garantire un futuro sicuro alle giovani generazioni. Lo spiega chiaramente Samuel Scavazzin, segretario generale della Cisl padovana.
«Il mercato del lavoro sta tenendo, i dati sulle assunzioni sono positivi – afferma Scavazzin – ma per gran parte si tratta di contratti stagionali, soprattutto operatori turistici o agricoli. Viviamo un momento particolare, dove alcune aziende faticano addirittura a trovare figure qualificate. Il problema del disallineamento fra domanda e offerta è molto sentito in alcuni settori, ad esempio l’assistenza alla persona o alcune imprese ad alta specializzazione. Un nodo che può essere parzialmente sciolto con la nascita e la valorizzazione di istituti professionali in rete con il tessuto aziendale locale».
I dati, al netto delle variazioni stagionali, nel 2022 sono positivi. Ma s’incrociano, però, con le molteplici crisi aziendali in corso a causa dell’aumento dei prezzi. «Non c’è certo da cantar vittoria perché sono tante le incognite – aggiunge Scavazzin – l’inflazione sta esplodendo, i salari sono bloccati, gli aumenti energivori stanno diventando insostenibili. Davanti a noi c’è un serio rischio di crisi sociale».
DISOCCUPAZIONE
Sempre secondo i dati di Veneto Lavoro, rimangono comunque 55mila disoccupati nel Padovano. «Stiamo andando incontro a un periodo di recessione – annuncia Aldo Marturano, segretario generale della Cgil -. I dati positivi sulle assunzioni sono l’ultimo colpo di coda di un’economia che ha beneficiato della ripartenza dopo la pandemia. Uno sviluppo iniziato nel 2021 e proseguito anche nel 2022. Ma ora bisogna trovare rapidamente delle risposte al rincaro dell’energia, per sostenere le imprese più in difficoltà e le famiglie. Raggiungiamo numeri alti di assunzioni, ma il precariato purtroppo galoppa. Ci si rifà a un lavoro fragile e povero, spesso con scarse prospettive».
Tra i residenti in provincia di Padova sono ancora senza lavoro 12mila giovani, 27mila adulti e 14mila senior.