Morti sul lavoro, “Fermiamo le stragi”
Il grido dei sindacati alle porte della Prefettura.
ROVIGO – Mai più morti sul lavoro: questo è il messaggio che i sindacati, davanti alla prefettura, hanno voluto lanciare. Più formazione e più controlli devono essere attuati per fermare una vera e propria strage. Le notizie di incidenti mortali sul lavoro si ripetono con cadenza quotidiana.
Le vittime, infatti, sono quasi 600 dall’inizio dell’anno con una media di tre decessi al giorno. Tra questi, inoltre, spesso sono coinvolti giovani alle prime armi e che non sono tutelati come occorre, verificandosi così notizie drammatiche che dovrebbero essere evitate in ogni modo.
Pieralberto Colombo, segretario generale di Cgil Rovigo ha detto: “Servono le istituzioni, serve una legislazione che tuteli maggiormente il mondo del lavoro e servono anche più controlli sui luoghi di lavoro”.
Samuel Scavazzin segretario generale di Cisl Padova Rovigo aggiunge: “La situazione è tragica e le due parole chiave devono essere: salute e sicurezza. C’è bisogno di un intervento concreto”.
A concludere, Gino Gregnanin segretario organizzativo di Uil Veneto e responsabile di zona per Rovigo: “Possiamo chiamare le morti sul lavoro degli omicidi veri e propri. Le cifre sono molto alte anche sul nostro territorio in Polesine. È una strage che deve essere fermata”.
Diverse le testimonianze di lavoratori ascoltate, tra le altre quelle di giovani lavoratori che hanno dovuto affrontare diverse problematiche. Questo flash mob rientra in una serie di mobilitazioni che si terranno per tutta la settimana in tutte le piazze d’Italia per porre attenzione su questo argomento che ancora oggi colpisce il mondo del lavoro.