Visione Oltre le emergenze – Rovigo “Inflazione minore ma tanti pensionati e redditi bassi”
ROVIGO – Tamponare le emergenze con strumenti che guardino avanti nel tempo, per ridare stabilità e fiducia all’economia e ai cittadini. E questo è il pensiero di Samuel Scavazzin, segretario della Cisl, al continuo aumento del dato dell’inflazione, che mette in ginocchio tante famiglie e tante aziende polesane.
“In questi giorni si è parlato di un leggero aumento del Pil nel nostro territorio, ma questo non basta a contrastare un dato dell’inflazione che risulta più del doppio di quel valore – commenta Scavazzin – e che colpisce indistintamente tutti. La continua crescita dei prezzi diventa un problema per coloro che hanno reddito fisso, dipendenti come pensionati, che continuano ad impoverirsi e a fare fatica ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio”.
Con la caduta del governo la possibilità di vedere arrivare aiuti ha subito bruschi rallentamenti. “Siamo in un momento di vacatio legislativa, nonostante le forze politiche stiano lavorando anche sullo straordinario – continua -, ma sono strumenti che tamponano l’emergenza, in mancanza di un governo. Bisogna ripartire dall’Europa, dalle politiche energetiche con precisi progetti. I dati confermano che l’Italia ha il costo più alto d’Europa per la componente energetica, perché per farla usiamo il gas, un problema serio dovuto ad anni ed anni di politiche errate. Serve fare sinergia tra imprese, sindacati e politica e ragionamenti da fare con politiche localizzate”.
Grave, secondo Scavazzin, che per il Polesine non si parli più di Zls. “Se uno deve investire lo può fare solo in Polesine – specifica -, sembra però mancare la volontà di farlo e infatti di Zls non se ne parla più. È preoccupante che l’argomento sia decaduto”. L’auspicio è di partire immediatamente con investimenti che guardino oltre l’emergenza attuale. “Bisogna realizzare progetti concreti e bisogna farlo quanto prima – conferma -, il ‘Decreto aiuti bis’ è un ottimo strumento ma sono misure tampone, non può essere il futuro. Le idee ci sono e sono buone, ma servono anche investimenti, ad esempio premi per le aziende che assumono giovani e donne e che investono in sicurezza, con sconti sui contributi. Per lasciare soldi in tasca ai lavoratori, i consumatori di domani, permettendo di riuscire ad arrivare sereni a fine mese”. Una visione del territorio, quindi più lungimirante. “In Polesine l’inflazione è più bassa rispetto alla media del Paese, ma impatta di più perché qui ci sono tanti pensionati – conclude -. Il Pnrr porta a opere che non danno margine di guadagno, dovrebbe essere usato per mettere in sicurezza il territorio, creare servizi e condizioni di ripopolamento. Bisogna fare uno sforzo, dobbiamo rischiare, cambiare paradigma e, soprattutto, modo di fare”.