I segretari di Cgil, Cisl e Uil di Rovigo: “Morti sul lavoro: agire subito per fermare la strage”

Dopo l’ennesima tragedia sul lavoro a Porto Viro (Rovigo), Cgil, Cisl e Uil chiedono un nuovo ed urgente incontro con il Prefetto.

 

ROVIGO – “Cgil, Cisl e Uil esprimono la propria vicinanza e il cordoglio dell’intero mondo del lavoro polesano alla famiglia di Giuseppe Fatalino, 42 anni di Putignano, morto sabato scorso a Porto Viro. Si tratta dell’ennesimo tragico capitolo, nella nostra provincia, di una vera e propria intollerabile strage. Un’ecatombe che coinvolge tutti e che ha visto solo pochi giorni prima un’altra vittima polesana, Thomas Casarolli, 31enne di Fratta, deceduto nel parmense in un incidente stradale a bordo del suo camion. Questa strage conta in Italia una media di 3,3 vittime al giorno, ben distante da quell’obiettivo di zero morti sul lavoro che si invoca da più parti, ma su cui evidentemente c’è ancora molto da lavorare. Bisogna passare all’azione, per dare un senso ai proclami ed evitare che le prole suonino inutili e vuote. Abbiamo sempre sostenuto, come Cgil, Cisl e Uil, la necessità di lavorare nel medio periodo anche sulla cultura della sicurezza nel lavoro, iniziando dalle scuole, per far entrare questo valore nel Dna di tutte e di tutti. Perché i bambini di oggi saranno i lavoratori e gli imprenditori del domani e auspichiamo possano crescere con la consapevolezza che la salute e la sicurezza sul lavoro non sono negoziabili”.

Sono le parole di Pieralberto Colombo, Segretario generale Cgil Rovigo, Samuel Scavazzin Segretario generale Cisl Padova Rovigo e di Fabio Osti Segretario generale Uil Rovigo.

“Ma la vera e assoluta priorità ora è agire. Bisogna dare piena ed immediata attuazione, e siamo probabilmente già in ritardo, anche ai protocolli e agli accordi sottoscritti come Organizzazioni sindacali con il governo, che pure ha iniziato a prendere qualche provvedimento, evidentemente ancora insufficiente. Anche nell’ultimo protocollo sottoscritto recentissimamente con la Regione Veneto – che aveva lasciato lettera morta quello precedente, su cui torneremo se necessario a mobilitarci – la priorità è fornire il personale sufficiente, senza distinguo, agli enti preposti alla vigilanza, che per i numeri attuali stanno già facendo miracoli, per consentire loro di andare oltre i protocolli di routine e di poter finalmente visitare in modo approfondito e periodico tutte le aziende del nostro territorio, anche quelle piccole e piccolissime, dove non esistono purtroppo gli Rls. C’è un altro dato preoccupante: ogni minuto in Italia si registra un infortunio sul lavoro. Anche limitandoci ad un freddo calcolo economico, il costo di questi incidenti per la società ammonta a quasi 45 miliardi all’anno. Pensiamo a quanti tecnici della prevenzione potremmo assumere anche solo con la metà di queste risorse, per garantire il rispetto delle regole antinfortunistiche.

Si deve intervenire in maniera costante nella prevenzione, ma dove necessario anche in modo sanzionatorio, duro se serve, senza indugi e soprattutto senza ricatti occupazionali. La priorità rimane la vita delle persone e la loro salute. Lanciamo un appello forte anche al mondo delle imprese, soprattutto quelle piccole e piccolissime e alle associazioni di categoria perché si attivino attraverso i loro associati. Troppo spesso i lavoratori ci riferiscono come il rispetto rigoroso delle norme di sicurezza sia considerato quasi come un fastidio o una perdita di tempo dai loro datori di lavoro, sacrificato in nome della produttività. Anche questo non è più tollerabile, perché il prezzo da pagare, lo abbiamo visto, è troppo alto. Un altro strumento proposto dal sindacato per indurre le imprese ad applicare le regole, e tutelare così la vita e la salute dei loro dipendenti, è una patente a punti premi chi le rispetta, ad esempio con uno sgravio fiscale e punisca i trasgressori con una congrua sanzione”.
“Per agire subito a tutela della sicurezza – concludono le Organizzazioni Sindacali – chiederemo un nuovo e urgente incontro a sua eccellenza il prefetto di Rovigo, che ha dimostrato grande attenzione e sensibilità a questo tema, convocando già più volte il tavolo sulla salute, la sicurezza e la legalità nella nostra provincia, e con il quale siamo prossimi alla firma di un importante protocollo quadro. Chiederemo al prefetto che si faccia portatore delle richieste del mondo del lavoro perché, nel rispetto della vita e della salute di chi lavora, la questione della sicurezza divenga finalmente e concretamente la priorità tra le priorità e che si passi dalle parole alla piena attuazione di ciò che non è più rinviabile per fermare questa tragedia quotidiana, verso quell’obiettivo di zero morti sul lavoro che continueremo a perseguire”.