Congresso Confederale, il segretario Cisl Pd Ro Scavazzin: “46% di lavoratori di difficile reperimento”

“Poca manodopera specializzata”

ROVIGO – In Polesine lavoratori di difficile reperimento e spesso con preparazione inadeguata. Di formazione professionale e occupazione ha parlato il segretario polesano della Cisl Samuel Scavazzin intervenendo al congresso confederale della Cisl nazionale a Roma: “La formazione – ha detto è l’elemento chiave sul quale puntare per aumentare la competitività delle aziende e per favorire l’occupabilità dei lavoratori, soprattutto donne e giovani, che faticano a reintegrarsi, avendo competenze non coincidenti con quelle che il mercato richiede. Il divario è in continuo aumento.
Secondo il sistema informativo di Unioncamere Anpal, i lavoratori ricercati dalle imprese padovane nel mese di maggio sono 5.480, il 46% dei quali di difficile reperimento, il 13,8% per preparazione inadeguata. A Rovigo, su 1.570 lavoratori cercati, il 44,7% è di difficile reperimento, il 14,3% per preparazione inadeguata. Quello che preoccupa è la frammentazione e precarizzazione del mondo del lavoro, che va contrastata costruendo professionalità nuove. Solo un lavoro di squadra fra enti partners, promotori di progettualità, categorie e confederazione può farci raggiungere obiettivi a breve e a lungo termine. Va in questa direzione il protocollo sottoscritto lo scorso luglio con Cgil e Uil, Comune e Provincia di Padova, Camera di Commercio, che ha dato il via al Competence center, il primo a coinvolgere le organizzazioni sindacali nel proprio programma”. E ancora: “Il lavoro non manca. Non manca a noi come Cisl in generale e Cisl Padova Rovigo in particolare e non manca materialmente, con imprenditori ed enti alla costante ricerca di figure professionali introvabili. Il nostro è un territorio ricco di potenzialità, ma anche di contraddizioni.
Nel 2021 ha fatto registrare un aumento del Pil superiore alla media nazionale ed ora un aumento dell’inflazione da record. Queste contraddizioni ricadono sulle famiglie, vessate dagli aumenti generalizzati”.
Scavazzin ha anche sottolineato che “Dopo mesi in cui abbiamo dovuto affrontare enormi problemi per adeguare l’organizzazione del lavoro alle esigenze imposte dal Covid, ora ci ritroviamo con una timida ripresa, ostacolata da una guerra che oltreché mietere vittime umane ci riporta alle soglie di un’altra fase di crisi economica per i settori coinvolti, le conseguenti crisi aziendali, le bollette schizzate alle stelle e di conseguenza famiglie di lavoratori e pensionati costrette a chiedere prestiti e rateizzare i pagamenti.