Nel Padovano arrivati quasi 1.300 ucraini Piano della Cisl: «Cercasi prof di italiano»

Nei Cas ospitate 177 persone e 74 nell’hub di Monselice. Domani una cabina di regia con il prefetto Grassi e le autorità.

L’esodo degli ucraini percorre lentamente le strade d’Europa. Non arrivano carovane, non ci sono le drammatiche code di chi fugge. La migrazione è ferma, in un drammatico immobilismo, ai confini dell’Ucraina. In Italia e a Padova in particolare sta arrivando la parte più fragile delle famiglie: madri, bambini, anziani, disabili. Ad oggi, in tutto, i rifugiati ucraini registrati dalla questura – perché si sono presentati direttamente o perché sono stati dichiarati, insieme all’ospitalità, da parenti, amici o padovani altruisti – sono 1.293. Di questi 177 sono ospitati nei Cas organizzati dalla Prefettura e 74 nell’hub di Monselice.

Nuovi posti

Tre giorni fa è scaduto il bando pubblicato dalla Prefettura per cercare 300 posti nel Padovano. Le manifestazioni d’interesse ci sono state. Non sono state tantissime, ma ci sono state. Del resto era prevedibile, considerando che Legacoop Veneto aveva fatto sapere che appena il 10% delle sue realtà era disponibile a partecipare a causa dei contributi ministeriali, giudicati inadeguati: il bando offre dai 24 ai 28 euro giornalieri a persona, le cooperative dichiarano servirebbero dai 30 ai 32 euro giornalieri a persona. Nel frattempo la Prefettura sta facendo le verifiche per capire se le cooperative candidate sono idonee. Mentre le coop sono ancora indignate per non essere invitate al tavolo regionale dell’emergenza, malgrado le indicazioni in questo senso del Ministero.

Maestri d’italiano

La casa è naturalmente il primo, è più importante, bisogno dei profughi, ma non è l’unico. Accanto alla necessità di un tetto, ai servizi sanitari e psicologici e ai pasti, serve ricordare che le persone che arrivano e che stanno scappando dalla guerra non conoscono l’italiano, una condizione indispensabile all’integrazione stessa nel nostro territorio. Per questo la Cisl sta cercando insegnanti o formatori volontari per l’insegnamento della lingua italiana ai profughi. Per ricevere informazioni o candidarsi: www.cisl.it.

«Fin dall’inizio dell’invasione russa», spiega il segretario generale della Cisl Samuel Scavazzin, «ci siamo schierati dalla parte del popolo ucraino, senza se e senza ma. Ci siamo schierati dalla parte delle vittime e abbiamo voluto superare il senso di impotenza di fronte a tanto orrore portando un aiuto concreto a quanti stanno fuggendo dalla guerra. Convinti che l’educazione sia la base di ogni processo di inclusione, abbiamo aderito all’appello della Cisl Veneto rivolto ad insegnanti, formatori e mediatori culturali per percorsi di alfabetizzazione linguistica e civica rivolti ai profughi accolti sul nostro territorio. Crediamo infatti che il lavoro e la scuola siano elementi indispensabili per una vera accoglienza e integrazione, per far sentire le persone parte di una comunità».

Le visiste dell’Ulss

Da domani il personale dell’Usl inizierà a visitare i profughi che ne hanno bisogno e a fare le tessere sanitarie al complesso di via dei Colli. E, sempre ai Colli, dal 4 aprile anche i tamponi, sia agli ucraini che agli italiani, perché lo stadio Euganeo chiude domani.

Cabina di regia

Sempre domani sarà convocato il tavolo dal prefetto Grassi, con rappresentanti di Comune, Provincia, forze dell’ordine, Usl, Caritas, Assindustria e Csv e con il console onorario dell’Ucraina.