Congresso Cisl Veneto, Scavazzin: «Prepariamoci ad affrontare i cambiamenti in atto»
Il congresso della Cisl Veneto ha preso il via la mattina del 10 marzo nel padiglione 11 della Fiera di Padova, un mese esatto dall’apertura del congresso della Cisl Padova Rovigo. «In questo mese le nostre aspettative sono radicalmente cambiate», ha osservato il segretario generale Samuel Scavazzin nel suo intervento. «Questo ci impegna come sindacato a prepararci ad affrontare i cambiamenti in atto e ad anticiparli, senza scoraggiarci, ma predisponendoci a dare il nostro contributo propositivo, forti dei nostri ideali cislini che ci spingono a ripartire in ogni difficoltà, giorno per giorno».
Ucraina
Nel corso della mattinata è stato dedicato ampio spazio al tema della guerra in Ucraina. Su questo il segretario della Cisl Padova Rovigo ha lanciato un monito: «La mia impressione è che si stia passando da una “neutralità attiva” a un “passivismo complice”, che indicherebbe la resa come unica soluzione per la salvezza. E questa sarebbe una sconfitta per tutta la comunità internazionale e soprattutto per l’Europa, perché quella che si sta combattendo un Ucraina è una guerra contro i principi di democrazia e di libertà».
Energia
Scavazzin ha quindi fatto riferimento alla relazione del segretario della Cisl Veneto Gianfranco Refosco. «E’ stata delineata – ha detto – una progettualità ambiziosa e importante, inquadrata nello scenario di una globalizzazione che è ormai nella realtà mondiale. Dobbiamo recuperare il tempo perduto nel campo delle politiche energetiche, sulle quali ora tutti insistono, con il pericolo di scelte sbagliate dettate dalla fretta, che rischieremmo di pagare nel giro di qualche anno, in termini ambientali».
Esigenze
Lo scenario radicalmente mutato ha fatto emergere inoltre nuove esigenze. «Per rispondere a queste esigenze – ha aggiunto Scavazzin – dobbiamo organizzare servizi sempre più moderni e diversificati. E dobbiamo veramente “ricomporre il lavoro”, come recita il titolo di questo congresso, per ricomporre la nostra società. Partendo dalle donne, che sono state ulteriormente penalizzate dagli effetti della pandemia, dai pensionati e dall’aiuto che continuano a dare alle famiglie, in termini economici e non solo. L’approvazione di una legge sulla non autosufficienza non è più procrastinabile. Dobbiamo investire sui giovani, per ascoltarli e per trovare i canali giusti verso il mondo del lavoro».
Obiettivi
Per raggiungere questo obiettivi, un’attenzione particolare va dedicata alla formazione. «Una formazione incentrata sul nostro essere sindacato, ma anche una formazione culturale, nel senso più ampio della parola. Non conoscendo la storia di rischia di essere preda di tesi assurde e mistificazioni, amplificate dall’uso dei social e pericolosissime, come sta dimostrando la crisi ucraina e il controllo assoluto dell’informazione rivendicato dal regime di Mosca. La cultura ci permette di dare il giusto peso alle parole e al loro significato. Quello del lavoro, ad esempio, che per Dante Alighieri avvicina a Dio e che per il nazismo rende liberi. Gli uomini invece sono già liberi, proprio in quanto uomini, e il lavoro è un loro diritto. E noi della Cisl faremo la nostra parte per garantirlo».