Scavazzin “In Ucraina si combatte per la pace. Non serve essere neutrali.”
Per la pace, ma senza ambiguità.
“Il tempo per i sofismi è scaduto. L’obiettivo deve essere chiaro: far tacere le armi ed arrivare ad un negoziato che abbia delle prospettive concrete. Ma per arrivare a questo obiettivo le ambiguità non servono. Serve la consapevolezza che da una parte c’è un esercito invasore guidato da un dittatore rapace e senza scrupoli e dall’altra un popolo che si batte in difesa della libertà e della democrazia e ora forse soltanto della propria sopravvivenza. La Cisl sta da questa parte. Dalla parte del popolo ucraino, senza se e senza ma”.
Samuel Scavazzin, Segretario della Cisl di Padova e Rovigo, spiega i motivi della non partecipazione alla manifestazione di qualche giorno fa a Roma: “Per questo non siamo stati presenti, sabato scorso, alla manifestazione nazionale, nell’ambito dell’iniziativa Europe for Peace. Non possiamo limitarci ad esprimere una ‘neutralità attiva”’ Ne sono convinti anche i russi che a centinaia sono scesi in piazza a Mosca e a San Pietroburgo, picchiati e arrestati dalla polizia. Noi non rischiamo niente. Anzi, rischiamo eccome. Perché in gioco non ci sono soltanto enormi interessi economici, e le ricadute di questa guerra si sono già fatte sentire pesantemente sul nostro sistema produttivo e sui bilanci delle famiglie, ma anche i nostri valori”.
E ancora: “Gli uomini e le donne che stanno combattendo in Ucraina contro l’esercito russo, lo stanno facendo anche per noi, per difendere quello stile di vita europeo al quale aspirano e che per secoli è stato sinonimo di buon vivere, di cultura e di accoglienza. Ne sono consapevoli le comunità ucraine che vivono nel nostro territorio: circa 2.000 persone in provincia di Padova (il 2,1% degli stranieri) e quasi mille in Polesine, dove i cittadini ucraiìni sono il 5,2% della popolazione straniera. Molti di questi lavoratori sono donne e sono impegnate nella cura della persona, ma, anche per uscire da questo stereotipo, bisogna sapere che molte di loro lo fanno perché in possesso di titoli di studio non equiparabili. La Cisl Padova Rovigo, insieme alle altre unioni sindacali provinciali e alle categorie, contribuisce inoltre all’aiuto concreto che Cisl Veneto sta organizzando, anche con una raccolta di beni di prima necessità tramite Iscos Veneto, a sostegno di tutti i civili costretti a fuggire dal loro Paese. A tutti loro vogliamo esprimere la nostra solidarietà, ma anche il nostro impegno per una pace giusta”.