25 novembre 2021 – Scarpe rosse anche nei sindacati
L’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 stabilì che il 25 novembre di ogni anno fosse celebrata la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Le Nazioni Unite scelsero questa data a ricordo delle sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, stuprate, torturate e massacrate a colpi di bastone il 25 novembre del 1960 su ordine del dittatore dominicano Rafael Trujillo e, da allora, Cgil Cisl e Uil vivono questa giornata come un appuntamento istituzionalmente fondamentale allo scopo di continuare a combattere una battaglia sociale, culturale e politica purtroppo ancora d’estrema attualità.
Lo spiega la nota stampa di Elisa Cavallaro, per Cgil Rovigo,Stefania Botton, per Cisl Padova Rovigo,Fabio Osti Uil Rovigo. “Il primo pensiero, oggi – prosegue la comunicazione – non può non essere rivolto al femminicidio di Giulia Lazzari, uccisa dal marito nel 2019 nella nostra provincia, a due passi da casa nostra. Il femminicidio di Giulia impone ancora oggi a tutti noi una profonda riflessione che dovrebbe portare a una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, ma anche dei cittadini, nei confronti di questa disumana problematica così presente nella nostra società. Per questo, simbolicamente, anche nelle sedi sindacali principali vi sarà in questi giorni un posto occupato con una sedia e scarpe rosse”.
“Essere Organizzazioni sindacali confederali ci esorta a rivolgere la nostra attenzione anche a quanto accade nei luoghi di lavoro. Violenza è atto fisico, violenza sono le molestie, violenza è esercizio di discriminazione nei confronti delle lavoratrici, è differenza di trattamento economico a parità di mansioni, violenza è porre freni a una carriera, è costringere le lavoratrici a dimissioni volontarie, pratica purtroppo aumentata in questi anni di pandemia”.
“E i segnali non sono incoraggianti. Un recente rapporto dell’Inapp – Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche – conferma che nel mondo del lavoro, per quanto riguarda anche le nuove assunzioni nel 2021, si incrementano le differenze di genere. Quasi la metà delle nuove assunzioni di donne è a tempo parziale (spesso “involontario”) contro il 26,6% degli uomini. Aumenta anche la debolezza dei contratti femminili: per il 42% delle donne (e solo per il 22% degli uomini) l’orario ridotto si associa a contratti a termine o discontinui. Oltre a questo, la recente legge in tema di ‘parità salariale’ approvata all’unanimità dal Parlamento è da considerarsi certamente un passo in avanti ma adesso chiediamo a gran voce che si inizi a concretizzare quanto previsto”.
“Le organizzazioni sindacali saranno in prima linea nella contrattazione e porteranno questi temi al centro del proprio lavoro attraverso il confronto con imprese e istituzioni. Il primo articolo della ‘Convenzione sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro” afferma che la violenza e le molestie sul lavoro sono un insieme di pratiche e comportamenti inaccettabili ma lo è anche la minaccia di porli in essere, sia in un’unica occasione, sia ripetutamente. Il testo è stato da poco ratificato anche dall’Italia e ciò consente di avere uno strumento in più da utilizzare contro queste pratiche, indegne di uno Stato che possa definirsi civile. Le Organizzazioni Sindacali in questa battaglia di civiltà, anche culturale, sono state e saranno sempre presenti”.