Badanti, tassisti, colf e idraulici: troppi lavori sfuggono ai controlli.
Consulenti del lavoro e sindacati: “Non c’è chiarezza su chi abbia il compito di fare le verifiche”.
Li hanno soprannominati i “controlli impossibili”, ovvero le facce assurde del decreto che estende il Green Pass a tutti i lavoratori. Su 300.000 contratti nel Padovano vien da sè che le verifiche si fanno complicate.
<Ci stanno chiamando tutti> ammette Stefano Dalla Mutta, presidente dei Consulenti del Lavoro <industriali, artigiani, commercianti, gli stessi dipendenti. La bozza del decreto lascia troppi buchi incomprensibili sul controllo della certificazione verde<.
Dal paradosso di chi debba controllare un datore di lavoro No vax, ai controlli dei dipendenti che non hanno una sede fissa fino all’ingresso nelle abitazioni private per verificare il passaporto vaccinale di colf e badanti. <Facciamo un pò d’ordine> spiega Dalla Mutta <la questione numero uno è che il controllo è demandato completamente al datore di lavoro e questo genera grandi difficoltà. Alcune si mostrano come punte di iceberg. Ad esempio gli autotrasportatori che partono al lunedì e rientrano al sabato, viaggiando per le più disparate destinazioni; oppure i piccoli artigiani come idraulici, elettricisti e falegnami che entrano quotidianamente nelle nostre case. Secondo la nostra interpretazione della norma se l’artigiano va in azienda il controllo è a carico del datore di lavoro o di chi è stato incaricato di farli – il famoso manager Covid – se invece va a casa di un committente privato, non è scritto da nessuna parte come possa essere controllato>. Proprio nelle case, tra le famiglie si apre la questione controlli colf e badanti: <E’ un tema silente> continua Dalla Mutta < tanto più che in questi casi il datore di lavoro, l’anziano, spesso non è nemmeno nelle condizioni di controllare perchè la badante è gestita dai familiari>.
Tuttavia le sanzioni sono pesanti: vanno da 600 a 1.500 euro per il lavoratore sprovvisto di certificazione e da 400 a 1.000 euro per il datore di lavoro che non ha controllato.
<Per quanto riguarda le badanti> aggiungono Francesca Pizzo, della Cisl ed Elena Maria Vanelli reggente Fisascat Cisl <le maggiori perplessità riguardano la fascia di nero perchè sfuggono ad ogni controllo. Tuttavia anche per le situazioni regolari – noi gestiamo 1.500 pratiche di badanti all’anno – la famiglia si troverebbe di fronte a un bivio: pagare continui tamponi o cercare una nuova badante, che è piuttosto difficile. Senza contare che l’anziano è sì un datore di lavoro, ma non ha una partita Iva. La posizione della Cisl è chiara: il Governo deve assumersi la responsabilità dell’obbligo vaccinale>….
(Dal Mattino di Padova del 22/09/2021 – Leggi l’articolo completo cliccando qui)