Sottoscritto l’accordo territoriale per la riqualificazione dei lavoratori

Cgil, Cisl e Uil Rovigo esprimono grande soddisfazione per l’accordo con Confindustria Venezia Rovigo per l’utilizzo del cosiddetto Fondo Nuove Competenze

Dopo la provincia di Padova, Il 3 giugno anche in provincia di Rovigo è stato sottoscritto l’accordo tra Confindustria Venezia Rovigo e CgilCisl e Uil di Rovigo per l’utilizzo del cosiddetto Fondo Nuove Competenze, previsto dal decreto legge 34/2020 convertito nella legge 77/2020. “Come Organizzazioni sindacali confederali provinciali esprimiamo soddisfazione perché riteniamo che questo Fondo, istituito nell’ambito del Decreto Rilancio e rifinanziato dal Decreto Agosto, frutto della trattativa con l’allora governo Conte 2, vada nella direzione giusta in quanto prevede la possibilità di stipulare accordi territoriali per accedere risorse statali. Tali accordi, come quello da noi sottoscritto, definiscono le modalità per una rimodulazione dell’orario di lavoro, a fronte di mutate esigenze organizzative o produttive dell’azienda o per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori. Questo attraverso l’utilizzo di una parte dell’orario di lavoro finalizzato invece alla realizzazione di percorsi formativi che sviluppino le competenze del lavoratore”.

Sottolineano Pieralberto Colombo, Segretario generale Cgil Rovigo, Samuel Scavazzin, Segretario generale Cisl Padova Rovigo e Fabio Osti Segretario generale Uil Rovigo.

“Riteniamo questo accordo particolarmente importante, soprattutto in questa fase in cui si sta discutendo sul termine del blocco dei licenziamenti, perché lo consideriamo uno degli strumenti alternativi ai licenziamenti stessi. Siamo infatti convinti che non ci si debba rassegnare al fatto che le transizioni in corso nelle aziende e le riorganizzazioni debbano tradursi per forza in licenziamenti. Il ricorso al Fondo Nuove Competenze consente invece di utilizzare una parte delle ore di lavoro per aggiornare le competenze dei lavoratori, per formarli e quindi per prepararli alle mutate esigenze delle aziende. Per questo, come Organizzazioni sindacali lo consideriamo uno strumento fondamentale.

Un altro aspetto importante e positivo dell’accordo è il fatto che si rivolge anche le piccole e medie imprese, dove non sono presenti Rsu ed Rsa, alle quali è delegato il compito di sottoscrivere gli accordi per la formazione attraverso Fondo, nelle aziende dove sono presenti. Ora invece sarà possibile intervenire con strumenti innovativi anche in quelle aziende meno sindacalizzate, che rischiano altrimenti di lasciare i lavoratori più esposti anche al pericolo di licenziamenti. Per permettere al maggior numero di lavoratori e di imprese di approfittare di questa opportunità, intendiamo promuovere una campagna di informazione tra i lavoratori, proponendoci come punto di riferimento su questo tema, laddove non siano presenti le rappresentanze sindacali unitarie all’interno dei luoghi di lavoro. Questo anche perché l’obiettivo rimane quello di riunire il mondo del lavoro e quindi creare opportunità diverse per diversi lavoratori, a seconda delle dimensioni dell’azienda in cui lavorano”.

“Il nostro Paese sta vivendo una fase di graduale ripartenza – ha commentato il presidente di Confindustria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese – a seguito dell’impatto che la pandemia ha avuto sul tessuto economico. Al tempo stesso, questo delicato momento rappresenta una grande opportunità, quella di imprimere un’accelerazione a quei processi di cambiamento già in atto, necessari per mantenere elevata la competitività in un mercato sempre più globale. In questo contesto, l’accordo territoriale con le Organizzazioni Sindacali per accedere alle risorse del Fondo Nuove Competenze assume rilevanza strategica, sia per le imprese che per i nostri collaboratori. Da un lato, attraverso la riqualificazione delle risorse sarà possibile rispondere alle nuove esigenze organizzative. Dall’altro, giovani e lavoratori occupati avranno modo di implementare la propria preparazione soprattutto negli ambiti legati all’innovazione, alla digitalizzazione, alle soft skill. Per questi motivi, il protocollo d’intesa firmato oggi rappresenta un’opportunità per tutta la società civile. Non dimentichiamo che, prima di essere imprenditori, siamo genitori e cittadini”.