Cisl e Adiconsum: “L’aumento di luce e gas penalizza le famiglie già in difficoltà”

Le parole di Francesca Pizzo (Cisl): “Un danno per molte famiglie, già in difficoltà per l’emergenza”

ROVIGO – “Un aumento ingiustificato e al momento sbagliato”. Così la segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo Francesca Pizzo ha commentato la crescita delle bollette di luce e gas dal prossimo aprile. “Nel momento in cui i prezzi proseguono la risalita iniziata a settembre – osserva Pizzo – corrodendo ulteriormente i salari degli italiani, e mentre le diverse forme di sostegno al reddito e i ristori arrivano col contagocce, l’aumento di questi beni indispensabili per le famiglie va ad incidere negativamente soprattutto sui bilanci più incerti. Questo ulteriore rialzo si aggiunge a quello già annunciato a dicembre e all’aumento del costo della vita”.

Nel mese di febbraio infatti i prezzi al consumo sono cresciuti a livello nazionale di +0,6% su base annua e di +0,1% su base mensile. Per quanto riguarda la città di Rovigo, a febbraio i prezzi al consumo hanno fatto registrare una variazione di +0,8% rispetto all’anno precedente e di +0,2% rispetto a gennaio.

 

“Per quanto riguarda le bollette di luce e gas – aggiunge la segretaria territoriale Cisl – stiamo parlando di aziende con utili elevati. Quello dell’Enel relativo al 2020, per fare un esempio, è aumentato del 9% rispetto all’anno precedente, passando da 4,77 miliardi a 5,2 miliardi di euro. Mentre invece in Italia sta aumentando la povertà assoluta, sia in termini familiari, passando dal 6,4% del 2019 all’attuale 7,7%, pari a 2 milioni di famiglie, che di individui, passati dal 7,7% al 9,4%, equivalenti a 5,6 milioni di persone. E benché il Sud Italia presenti una situazione più grave, l’incremento più consistente si è avuto al Nord”.

Anche Adiconsum Padova Rovigo sta monitorando la situazione dei prezzi per evitare ulteriori aumenti ingiustificati. “Abbiamo riscontrato – dice il presidente Enrico Gallina – l’aumento di beni di prima necessità e in particolare di alcuni generi alimentari. Anche il consumo di luce, gas e acqua è diventato più consistente per la necessità di rimanere a casa e già lo scorso anno l’Adiconsum aveva proposto al Ministro dello Sviluppo Economico, all’Arera e agli amministratori delegati delle imprese energetiche di applicare nelle 24 h la sola tariffa notturna e una moratoria per la sospensione temporanea delle tariffe bi-orarie di luce e gas su tutte le utenze fino alla fine dell’emergenza Coronavirus. Il potere di acquisto delle famiglie è stato drasticamente ridotto dalla perdita del lavoro, dalla cassa integrazione e dalla diminuzione o mancanza di altre fonti di reddito. E’ necessario fare squadra anche a livello locale per evitare speculazioni e per proporre strumenti di sostegno adeguati ai bisogni delle famiglie”.

I bonus elettrico e idrico, secondo Francesca Pizzo, per i quali da quest’anno non è più necessario presentare domanda, ma basta avere l’Isee in corso di validità, interessano un numero troppo basso di famiglie. Possono infatti accedere gli intestatari con Isee inferiore a 8.265 euro (soglia che può essere superata se si riceve il reddito di cittadinanza) o di 20mila euro in presenza di almeno quattro figlia a carico. “Ma ci possono essere consumatori che non hanno un’Isee così basso perché l’anno scorso hanno lavorato in modo precario ma continuativo. Ci sono nuove povertà che vanno tutelate e aiutate. Famiglie che nel giro di pochi mesi sono precipitate nella difficoltà di far quadrare i conti. E il mercato del lavoro è praticamente fermo. In questa condizione è necessario che le comunità locali si facciano carico di interventi non puramente assistenziali e trovino soluzioni innovative per la copertura dei costi per la spesa alimentare, bollette, asili nido, spese sanitarie e tutto il resto”.