Assegno unico ok, ma serve altro
“Assegno unico: bene per tante famiglie, ma non per tutte. E per aiutare le donne servono anche altre misure”. Lo dichiara la responsabile Cisl Stefania Botton, che interviene sugli ultimi provvedimenti a favore delle famiglie. “Occorre una rete di asili nido”.
“L’Italia – spiega – ha assolutamente bisogno di un cambio di passo per quanto riguarda il sostegno alla genitorialità, perché se un paese con una denatalità come la nostra e una percentuale di invecchiamento della popolazione così importante non investe sulla famiglia e sulla sua possibilità di generare nuova vita, rischia di non avere un futuro. Riteniamo pertanto che l’assegno unico universale per i figli approvato dal Senato risponda almeno in parte alle esigenze dei genitori per far fronte alle loro necessità”.
La segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo Botton, ricorda che l’assegno unico va da un minimo di 50 un massimo di 250 euro per ciascun figlio dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età dei figli. Il nuovo strumento andrà a sostituire e la pluralità di interventi oggi esistenti, incluse le detrazioni fiscali, gli assegni per il nucleo familiare e i bonus vari.
“La novità importante – aggiunge – è l’allargamento della platea dei destinatari anche ai lavoratori autonomi, agli incapienti, cioè i contribuenti con un reddito così basso da non dichiarare nulla, e ai figli maggiorenni che studiano o seguono percorsi di formazione professionale o inserimento al lavoro e si trovano in stato di disoccupazione”.
L’ammontare dell’assegno sarà proporzionato alla condizione economica del nucleo familiare individuata attraverso l’Isee. È prevista anche una maggiorazione per i figli successivi al secondo e anche per i figli disabili in base alla percentuale di disabilità. Botton rimarca che “tale innovazione dovrebbe prendere il via dal prossimo mese di luglio, ma per questo occorre vengano emanati decreti attuativi preceduti dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge delega appena approvata in via definitiva al Senato”.
E ancora: “Riteniamo che l’assegno unico possa concretamente rispondere ai bisogni di tante famiglie, tuttavia la nostra preoccupazione è per alcune categorie, in particolare per i lavoratori dipendenti che attualmente percepiscono gli assegni per il nucleo familiare e rischiano una decurtazione rispetto alle vecchie forme di sostegno al reddito”.