Samuel Scavazzin: “Prepariamoci alla riapertura delle scuole”
Per la Cisl Padova Rovigo i protocolli anti-Covid, se applicati alla lettera, sono un argine sufficiente a non creare livelli allarmanti di contagio nel contesto scolastico.
ROVIGO – “La chiusura delle scuole primarie, delle materne e degli asili nido sta mettendo a dura prova gli equilibri di migliaia di famiglie anche sul nostro territorio. E’ questo un tema che l’agenda politica, locale e nazionale, dovrebbe mettere in primo piano, anche attraverso un confronto con le parti sociali. Gli aspetti da considerare e i pericoli di un prolungarsi di questa situazione sono numerosi. Per chi lavora fuori casa, i fondi stanziati dal governo per il bonus baby-sitter coprono soltanto alcune categorie e ne lasciano scoperte altre. Per i genitori che lavorano in smart working la situazione non è diversa. L’assenza di specifici permessi per lavoratori e lavoratrici impone a molti genitori di scegliere tra casa e lavoro. Scelta che nella maggior parte dei casi penalizza il lavoro femminile. Chi ne ha la possibilità è costretto ad affidare i bambini ai nonni anche per molte ore al giorno”.
Lo evidenzia Samuel Scavazzin, Segretario generale della Cisl Padova Rovigo “Una recente indagine dello Ieo di Milano ha dimostrato che non esiste una correlazione significativa tra la diffusione del contagio e la didattica in presenza. Un confronto tra i dati del Miur con quelli dell’Agenzia di Tutela della Salute e della Protezione civile ha permesso di dimostrare che la scuola, da questo punto di vista, è uno dei luoghi più sicuri. Ma questo non l’unico aspetto importante. Oltre ai problemi di conciliazione tra cura dei figli e tempo di lavoro, c’è la carenza di relazioni che i bambini stanno subendo e che in molti casi si manifesta in pericolose regressioni. Forse i bambini non sentono la mancanza delle lezioni, ma di sicuro avvertono il bisogno di sentirsi parte di una comunità e di esercitare il loro diritto di interagire coi loro coetanei, di giocare, di confidarsi. Un po’ dappertutto mamme e papà si organizzano in comitati o associazioni per sottolineare l’urgenza di affrontare il tema scuole, soprattutto per i più piccoli”.
“Apprezziamo moltissimo l’impegno degli insegnanti – sottolinea Samuel Scavazzin – che in queste settimane si sono organizzati per creare lezioni accattivanti con i mezzi a loro disposizione. E sono gli insegnanti stessi a lanciare un allarme per pericoli della didattica a distanza: la qualità dell’insegnamento che, nonostante l’impegno dei docenti, manca di un piano di aggiornamento sui nuovi linguaggi; la qualità dell’apprendimento, che manca delle sollecitazioni della didattica in presenza e il pericolo infine che la disomogeneità degli strumenti a disposizione possa acuire le distanze sociali. Per i bambini delle materne i problemi sono altri, ma non meno gravi e attengono alla loro capacità di apprendere il linguaggio della prima socialità, oltreché della preparazione per cominciare un nuovo ciclo scolastico. Vorremmo avere conferme dalle autorità competenti, ma siamo convinti che i protocolli anti-Covid, se applicati alla lettera, siano un argine sufficiente a non creare livelli allarmanti di contagio nel contesto scolastico. Riteniamo quindi indispensabile prepararci fin d’ora alla riapertura delle scuole subito dopo Pasqua, per il bene dei bambini e delle loro famiglie”.