Un incontro tra Diocesi e Cisl per affrontare le nuove povertà

Scavazzin:Vorremo un rapporto col territorio per portare le nostre idee ed ascoltare le esigenze di famiglie e lavoratori

ROVIGO – Le difficoltà delle famiglie, le nuove povertà, le problematiche del lavoro e le emergenze sociali dell’area del Delta sono state al centro di un incontro svoltosi questa mattina da remoto tra il vescovo di Chioggia monsignor Adriano Tessarollo e la Cisl Padova Rovigo, rappresentata dal segretario generale Samuel Scavazzin e dalla segretaria territoriale Stefania Botton. Presenti don Simone Zocca e don Roberto Boscolo del coordinamento della pastorale diocesana, tutti i parroci del Delta e Andrea Bellato, operatore della Femca Cisl Padova Rovigo e promotore dell’incontro.
Il segretario Samuel Scavazzin ha presentato un quadro sintetico della Cisl Padova Rovigo.

“Ci interessa avere un rapporto col territorio – ha sottolineato – per portare le nostre idee e per ascoltare le esigenze delle famiglie e dei lavoratori. Ricordo che lo spirito cristiano è presente nel nostro sindacato fin dalla sua fondazione. Il nostro territorio comprende cinque diocesi e questo è indicativo della sua centralità. Il Delta è un territorio in cui si può dare e da cui si può avere molto. E’ stato profondamente provato da problematicità ambientali, anche per un utilizzo del territorio spesso poco attento a questo aspetto e vorremmo ora invertire la rotta creando una sinergia con chi qui vive e lavora. Per la ripresa economica, il turismo, per il quale il Delta è ancora poco sfruttato, può essere un volano importante anche per mettere in luce le specificità di quest’area, che vanta realtà artigianali importanti, la cantieristica e molto altro ancora. Il nostro intento è quello di fare squadra perché questo sviluppo sia anche sostenibile. Attualmente siamo presenti sul territorio con diversi recapiti e sedi e a breve ne apriremo una a Taglio di Po. La nostra idea è che vogliamo esserci, anche da vivo, appena sarà possibile”.

Monsignor Tessarollo ha espresso la disponibilità ad “aprire una finestra sul mondo del lavoro” e di collaborare per uno scambio di informazioni, attraverso don Roberto Boscolo, al quale è stato affidato l’ufficio della pastorale sociale.

“Questa zona – ha aggiunto Stefania Botton – oltre ai problemi di tutte le altre città ha difficoltà legate ai trasferimenti e agli spazi che sono molto ampi e distanti tra loro. Sono un insegnante e ricordo i problemi che incontravano i bambini e che influivano sui loro carichi di studio e impegni. Quindi credo che questa zona abbia bisogno di strutture che permettano di raggiungere i cittadini. Come organizzazioni sindacali siamo al loro fianco anche perché il territorio non venga depauperato sotto il profilo dell’istruzione o della sanità. La pandemia ci ha confermato quanto questa battaglia sia importante. Siamo impegnati anche nel contrasto alle nuove povertà. I posti di lavoro che si stanno perdendo sono tanti e con lo sblocco dei licenziamenti le famiglie si ritroveranno ad affrontare una crisi che non si era mai vista dal dopoguerra. C’è assoluto bisogno di fare rete per trovare soluzioni a queste nuove emergenze. Per questo stiamo anche partecipando a bandi europei insieme a diverse istituzioni, attori e realtà associative per portare sui territori dei progetti che possano lenire queste difficoltà. Intendiamo essere proattivi e attivare degli sportelli anche presso le parrocchie per venire incontro alle famiglie che stanno pagando, insieme ai loro figli, il prezzo più alto della pandemia. Condividiamo il pensiero di papa Francesco contro la politica dello scarto e intendiamo dare voce a chi non ha voce, per ascoltare i suoi bisogni”.