22 Aprile – Giornata Mondiale della Terra

“OGGI E’ LA GIORNATA DELLA TERRA, PENSIAMO A CHE FUTURO VOGLIAMO COSTRUIRE”

Riflessione del Segretario Generale Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin

“In un momento in cui tutto sta cambiando e va riprogrammato, la Giornata Mondiale della Terra, che si celebra in tutto il mondo mercoledì 22 aprile, è un’occasione imperdibile per riflettere sulla direzione che vogliamo dare a questo cambiamento. Imperdibile perché gli errori che sono stati fatti finora, e che la crisi attuale evidenzia, possono essere riparati soltanto attraverso un’attenzione nuova e diversa alla tutela dell’ambiente ed allo sviluppo sostenibile a livello globale. Tuttavia, è dal territorio che devono nascere politiche e azioni in grado di ripensare luoghi fisici, spazi costruiti, infrastrutture, riduzione consumo del suolo attraverso nuovi paradigmi che privilegino l’ottica dello sviluppo sostenibile nella gestione delle relazioni tra gli spazi, della mobilità, della digitalizzazione dei rapporti, dell’equità sociale, dei nuovi lavori. Abbiamo davanti decisioni complesse che influenzeranno un periodo non breve e richiedono il massimo senso di responsabilità da parte di tutti. Solo così potremo definire il tipo di ripartenza che vogliamo, in base a una valutazione etica delle scelte. Stiamo andando verso un impoverimento generalizzato ed è necessario sostenere lo sviluppo soprattutto di alcuni settori. Andando verso una trasformazione profonda del sistema produttivo, dobbiamo chiederci quali settori sostenere prima di altri, come aiutarli e che modello di Veneto e di Italia vogliamo per il futuro. Vanno rivisti in quest’ottica

anche i sussidi dannosi o favorevoli all’ambiente, decine di miliardi che potrebbero essere orientati diversamente.

Il Consiglio d’Europa ha recentemente approvato un regolamento che prevede un nuovo sistema di classificazione degli investimenti secondo criteri di sviluppo sostenibile. È utile quindi aiutare fin d’ora le imprese ad individuare le attività considerate ecosostenibili secondo il nuovo sistema di classificazione.

Per orientare la ripresa economica verso gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente non è più concepibile pensare le politiche economiche scisse da questi principi. Non ci si può permettere, come in parte è successo dopo la grande crisi economica dal 2008, di immaginare che tutto tornerà come prima. Tutti gli studi in materia hanno confermato che sviluppo economico e tutela dell’ambiente procedono di pari passo.

Per evitare gli errori del passato, ritengo particolarmente utile l’intuizione di Walter Stahel, padre dell’economia circolare, sulla cosiddetta “performance economy”, dove i produttori mantengono la proprietà dei beni e ne vendono l’utilizzo come servizio. Un modello di economia basato sulla condivisione e non sul possesso, che si presta particolarmente allo sviluppo delle imprese nello scenario post-crisi economica. In generale, per difendere il nostro pianeta è indispensabile operare delle scelte sostenibili, al riparo da quel mito del produttivismo stigmatizzato da papa Francesco nell’enciclica Laudato sì e dal virus “dell’egoismo indifferente”, dal quale il pontefice ha messo in guardia in mondo domenica scorsa.”

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