Manifestazione Unitaria in difesa della sanità polesana: 13 aprile 2019

A Rovigo, come a Trecenta e ad Adria, la Cisl Padova Rovigo era presente sabato 13 aprile insieme a Uil e Cgil e ai sindaci del territorio alla manifestazione organizzata per dire no ai tagli previsti dalle schede ospedaliere proposte dalla Regione Veneto.

“Siamo qui – ha detto Francesca Pizzo – per affermare la necessità di un sistema sanitario che rispetti il diritto alla salute dei cittadini polesani. Le indagini epidemiologiche condotte dall’Ulss5 mettono in luce le esigenze del territorio, come l’ambito cardiologico, particolarmente importante soprattutto per la popolazione anziana, mentre per programmare un elettrocardiogramma vengono imposti ai pazienti spostamenti importanti soprattutto in un territori dove le infrastrutture stradali sono inadeguate”.

Altro tema importante toccato dalla sindacalista è quello del punto nascite. “Temiamo che la chiusura del punto nascite di Adria sia stata soltanto procrastinata. Una donna di Porto Tolle non può andare a partorire a Chioggia, magari affrontando le code del mare, o a Rovigo d’inverno con la nebbia. Queste sono necessità del territorio e devono trovare risposte puntali. Pensiamo alle medicine di gruppo, che non sono state attivate. O agli ospedali di comunità, previsti, ma anche questi non ancora attivati, né qui né nel resto del Veneto, se non in qualche raro caso. Con il rischio di non facilitare la riabilitazione e le dimissioni, ma di tramutare la sanitarizzazione in una lungodegenza mascherata. Altro tema importante – ha concluso Pizzo – è quello delle professionalità. Se si depotenzia un territorio come questo, non lo si rende più attrattivo per le professionalità. Se si toglie la terapia intensiva a Trecenta, chi vorrà andare a fare il chirurgo in un ospedale dove poi non esistono reparti adeguati? Lo stesso vale per Adria, dove è stato mantenuto un punto nascite senza la pediatria. Siamo qui per difendere la sanità pubblica del territorio polesano, che deve essere salvaguardato nella sua complessità e non può prescindere da una valutazione dei servizi che devono essere a disposizione della cittadinanza”.
La manifestazione unitaria aveva preso il via contemporaneamente, in mattinata, dai presidi di Trecenta e di Adria, le due realtà maggiormente penalizzate dalle schede ospedaliere, per poi confluire davanti all’ospedale di Rovigo e proseguire in corteo fino alla cittadella sanitaria, dove sono stati tenuti gli interventi conclusivi. Oltre a Francesca Pizzo, sono intervenuti Davide Benazzo della Cgil, Riccardo Dal lago della Uil, i consiglieri regionali Patrizia Bartelle e Graziano Azzalin, il presidente della conferenza dei sindaci della Ulss5 Franco Vitale, i sindaci di Adria Omar Barbierato e di Trecenta Antonio Laruccia. Erano presenti numerosi altri sindaci del territorio e molti cittadini decisi a difendere i loro ospedali.