Caporalato e Voucher. L’offensiva di Fai Cisl contro lo sfruttamento in agricoltura.

Conferenza Stampa del 30.07.18 – Padova

Il caporalato è un fenomeno in espansione in tutta Italia e nemmeno il territorio padovano sfugge a questa logica di sfruttamento. Un fenomeno che tende a rimanere sommerso proprio perché basato sul ricatto, soprattutto se si tratta di stranieri.

Per offrire ai lavoratori l’opportunità di denunciare situazioni di abusi senza incorrere in ritorsioni da parte del dall’azienda, il segretario provinciale Fai Cisl di Padova e Rovigo Gilberto Baratto, insieme a Maurizio Geron e Matteo Cecchinato, sempre di Fai Cisl di Padova e Rovigo, ha ricordato la campagna SOS Caporalato lanciata dall’organizzazione sindacale a livello nazionale.

Chiamando il numero verde 800 199 100 (che richiama la legge 199 contro il caporalato) le persone possono segnalare casi di sfruttamento mantenendo l’anonimato.

Fai Cisl si impegna quindi a verificare l’attendibilità della segnalazione e ad inoltrarla agli enti competenti, come l’ispettorato al lavoro o la polizia. Un tavolo regionale per il contrasto al caporalato è stato aperto martedì scorso con la partecipazione degli assessorati al Lavoro, all’Agricoltura e alle Politiche sociali, degli istituti di vigilanza e controllo nel mondo del lavoro, dei sindacati, delle organizzazioni datoriali e dei produttori del settore primario, del mondo della cooperazione e del terzo settore. Gilberto Baratto è uno dei componenti.

“Nel Giorno internazionale contro la tratta degli esseri umani – ha detto – vogliamo rivolgerci al governo per denunciare ogni forma di sfruttamento in agricoltura. Tra queste, anche la reintroduzione dei voucher, prospettata nel cosiddetto decreto dignità. Il contratto di lavoro in agricoltura è infatti legato alla stagionalità insita in questo tipo di attività. Con l’utilizzo dei voucher il lavoratore perderebbe il diritto alla copertura dei mesi di “disoccupazione agricola” e ci rimetterebbe anche sul piano contributivo pensionistico”. Per questo una delegazione Fai Cisl di Padova e Rovigo ha partecipato al presidio anti-voucher davanti a Montecitorio la settimana scorsa e ci tornerà domani, quando il decreto sarà in aula alla Camera dei Deputati.

“La stagionalità del contratto – ha aggiunto Baratto – prevede diversi periodi di attività e di pausa definiti a livello provinciale in base alle esigenze del territorio, quindi il ricorso ai voucher sarebbe del tutto inutile, se non per togliere ai lavoratori i loro diritti”. L’ultimo rinnovo contrattuale, siglato il 19 giugno scorso, prevede anche, su richiesta di Fai Cisl, che anche le cosiddette “cooperative senza terra”, quelle che offrono prestazioni di lavoro alle aziende, applichino il contratto per il settore agricolo. Le cooperative agricole che applicano il contratto entreranno in una “white list” che sarà garanzia di correttezza e quindi anche di qualità.

Conferenza stampa del 03.08.18 – Rovigo

All’indomani del voto sul decreto dignità alla Camera, Fai Cisl di Padova e Rovigo rilancia l’allarme sul pericolo di un aggravarsi delle situazione di sfruttamento nel lavoro agricolo. L’occasione è data dalla conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede Cisl di Rovigo sulla reintroduzione dei voucher e sulle forme di caporalato in agricoltura.

“Uno dei due obiettivi di questo incontro – ha detto Gilberto Baratto, segretario provinciale Fai Cisl di Padova e Rovigo – è quello di presentare il numero verde attivato nell’ambito della campagna SOS Caporalato, avviata da due mesi a livello nazionale. Il numero, 800 199 100, comprende quello della legge contro il caporalato approvata nel 2016. Se un lavoratore vuole denunciare un caso di sfruttamento può chiamare il numero verde in modo anonimo, fornendo precise indicazioni. Poi l’informazione raccolta a livello nazionale viene indirizzata a livello locale, noi la verifichiamo e segnaliamo la cosa alle autorità preposte, come l’ispettorato al lavoro e la polizia locale. Per contrastare il fenomeno del caporalato, la Regione Veneto, nemmeno un paio di settimane fa, ha avviato un tavolo con le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali, i servizi ispettivi dell’Inps, i Carabinieri e altri enti”.
L’altro grande tema affrontato è quello dei voucher. “Siamo fortemente contrari alla loro reintroduzione – ha aggiunto Baratto – perché il contratto di lavoro in agricoltura prevede per sua natura la stagionalità. Con l’utilizzo dei voucher il lavoratore perdere il diritto alla copertura dei mesi di disoccupazione agricola e ci rimette anche sul piano dei contributi ai fini pensionistici. Infine l’utilizzo dei voucher andrebbe ad avvantaggiare le aziende scorrette rispetto a quelle sane”. Fai Cisl ammette l’utilità dei voucher in casi particolari come quelli relativi ai pensionati o agli studenti che vogliono lavorare per un limitato numero di giorni.

“La nostra critica – ha detto Andrea Padoan, segretario provinciale aggiunto Fai Cisl Padova e Rovigo – è sull’ampliamento che il decreto dignità prevede per l’utilizzo dei voucher. Inoltre il decreto porta da tre a dieci i giorni concessi alle imprese agricole per l’utilizzo dei voucher. Il rinnovo del contratto per i lavoratori agricoli siglato il 19 giugno scorso sottolinea la necessità di rendere più flessibile il rapporto di lavoro. Quindi non si capisce perché le associazioni datoriali plaudano alla reintroduzione dei voucher. Con il nuovo contratto l’azienda ha la possibilità di mettere sotto contratto il lavoratore indicando il numero di giorni di lavoro previsti. C’è la massima flessibilità, proprio perché il lavoro stagionale non può essere considerato occasionale”.
Tra gli articoli che il nuovo contratto introduce contro lo sfruttamento c’è anche quello relativo alle cosiddette “cooperative senza terra”, che offrono prestazioni di lavoro alle aziende, per le quali è introdotto l’obbligo di applicare il contratto del settore agricolo.

“Le cooperative spurie – ha detto Stefano Laurenti, responsabile Fai Cisl Padova e Rovigo per il comparto agricolo – reclutano prevalentemente lavoratori stranieri e si propongono alle aziende locali. La maggior parte di esse rifiuta, ma qualcuno accetta. Questo fenomeno, che fino a qualche anno fa nelle nostre campagne era sconosciuto, oggi si sta diffondendo anche qui. Quindi bisogna fare un’azione di sensibilizzazione anche nei confronti delle parti datoriali. Come Fai Cisl capiamo le ragioni dei piccoli imprenditori agricoli, ma dobbiamo cercare nuove forme di associazionismo. Noi ci battiamo per le giuste proporzioni. Le persone che lavorano hanno diritto alla dignità. Pensate a cosa vuol dire lavorare nove o dieci ore in questo caldo”.
Fai Cisl, a questo proposito, ha chiesto un incontro al prefetto di Rovigo Maddalena De Luca: “Con questa lettera – dice il testo – siamo a chiederLe un impegno in difesa della legge 199/2016 e la disponibilità a collaborare con la rappresentanza sociale per promuovere azioni e norme che vadano nella direzione di una rapida e completa applicazione della legge”.